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"liberte'" o morte
di Cristina Lopez Schlichting

"Ho finito di interrare un intero popolo nelle fangaie e nei boschi di Savenay"; cosi' relazionava il generale giacobino Westermann al Comitato di Salute Pubblica di Parigi sul risultato della grande battaglia in Vandea, dove furono massacrati gli oppositori della Rivoluzione Francese. "Eseguendo gli ordini che mi avete dato - confermava - ho schiacciato i bambini sotto gli zoccoli dei cavalli e massacrato le donne, che cosi' non partoriranno piu' banditi. Non posso lamentarmi di un solo prigioniero. Li ho sterminati tutti". In Vandea i contadini cattolici affrontarono le truppe, come faranno in seguito i "cristeros" della rivoluzione messicana contro i massoni. Il risultato fu tra i 150.000 e i 300.000 morti, a seconda che si considerino i dati di Vittorio Messori o di Javier Tusell. Per coloro che si erano nascosti o erano fuggiti, il piano B fu la morte per fame: come ha provato lo storico Reynald Secher, i geometri statali distrussero 10.050 case: Senza contare le migliaia di morti sulla ghigliottina, e' chiaro che la Rivoluzione Francese fu un genocidio. Perche', allora e' idealizzata? Suppongo che la propaganda non sia estranea a cio': con le parole di Tusell: "L'interpretazione revisionista (della Rivoluzione) non solo e' inequivocabile, ma forse potrebbe essere applicata ad altri avvenimenti rivoluzionari. E' piu' che probabile che la Russia avrebbe poturo avanzare molto piu' rapidamente sulla strada della liberta' e dello sviluppo economico liberandosi dei 50 milioni di morti dello stalinismo". Tutto cio' che di buono il 1789 ha nell'opinione comune della gente lo ha di negativo l'Inquisizione. Fino all'estremo di Jose' Borell, che recentemente giustificava la sua contrarieta' ad includere il riferimento alle origini cristiane d'Europa nel preambolo della Costituzione della UE perche' a suo giudizio, "parlare di cristianesimo obbligherebbe a menzionare anche l'Inquisizione, le crociate e i roghi". Cistianesimo, o per lo meno Chiesa, e' per molti Inquisizione. Rivoluzione Francese e', nella stessa misura, liberta'. Da pochi giorni abbiamo conosciuto i risultati del convegno tenutosi sull'Inquisizione cinque anni fa. In 800 pagine il professor Agostino Borromeo ha riassunto gli interventi degli esperti. Il risultato e' terribile. Tra il 1540 e il 1700 i tribunali spagnoli celebrarono 44.674 processi per eresia, condannarono il 3,5 per 100 degli accusati e giunsero all'esecuzione l'1,8. In relazione alla stregoneria, in quei 160 anni furono bruciate 59 streghe in Spagna, 36 in Portogallo e 25.000 nella Germania (protestante), dove a giudicare per questo reato erano i tribunali civili. Nulla induce a sentirsi orgogliosi dell'Inquisizione, senza dubbio e' almeno la seconda volta che sento Giovanni Paolo II chiedere perdono per essa. Sto aspettando che la presidenza della Repubblica Francese chieda perdono per i morti della rivoluzione, quelli ai quali fu dato di scegliere tra "Liberta', fraternita', uguaglianza" o la morte. O che i presidenti russo o messicano facciano lo stesso.

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