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la Terza Guerra Mondiale
di Riccardo Ruggeri

da ITALIA OGGI

Il vantaggio di essere un manager imprestato al giornalismo è che, in determinate occasioni, puoi permetterti di scrivere un pezzo che un giornalista vero mai scriverebbe. Da due settimane la truffa di Vw mi turba profondamente, perché non so rispondere ad alcune domande banali, quindi chiave:

a) perché Vw ha taroccato le emissioni di gas Nox, pur essendo il costruttore di auto e motori al mondo che spende più di tutti in termini di R&D?;

b) perché gli Stati Uniti hanno fatto esplodere proprio ora lo scandalo, nel pieno dell'inizio della Terza Guerra Mondiale, come la chiama Bergoglio?;

c) perché la stampa occidentale, specie quella anglosassone, è così determinata contro Vw e contro la Germania?;

d) perché a distanza di 70 anni l'odio nascosto contro i tedeschi e la Germania è esploso su un aspetto tecnico in fondo banale, assumendo una dimensione da antisemitismo d'accatto?

e) perché Israele è così defilata, e così vicina a Putin?

Curioso che nello scandalo delle auto Ford del 2001 (gomme), dove morirono oltre 200 persone (sic!), la stampa americana e mondiale si limitò a pochi articoli a margine, e Ford se la cavò con 3 miliardi di dollari di costi. Lo stesso avvenne con Gm e Toyota. In casi come questo, che fa un analista Àpota? Io ho la certezza psicologica che la domanda b) sia già la risposta, è sufficiente togliere il punto interrogativo, ma giuridicamente non ho uno straccio di prova. Racconto quindi ai lettori la mia tesi, tutta da dimostrare, sulla quale lavorerò nelle prossime settimane, convinto che uno dei pochi pregi di quest'epoca sia l'impossibilità di mantenere segrete alcune sconcezze delle Classi Dominanti dei vari paesi. Allora la racconto come fosse una favola, perché una favola potrebbe essere, oppure la verità che tutti hanno interesse a tenere nascosta.

«C'era una volta un ingegnere tedesco residente in California, un anno fa scopre che nella centralina vi è un software che permette di taroccare le emissioni delle auto durante i test. Si affretta a comunicare questa sua scoperta all'Agenzia Usa, senza indicare né il modello, né il nome della società coinvolta, al di là che è tedesca. Nulla succede nei successivi nove mesi. Tre mesi fa l'Agenzia chiede spiegazioni alla Volkswagen, poi nulla fino alla denuncia, urbi et orbi, dello scandalo. I media, per un paio di giorni, relegano la notizia nelle pagine interne, con i trafiletti tipici dei cosiddetti «richiami di auto con problemi tecnici» poi, all'unisono, scatenano contro la Germania una campagna mai vista. Il governo tedesco capisce subito che non si tratta certo di una denuncia per amore dell'ambiente (oltretutto gli Usa, con la Cina, sono i più grandi inquinatori, consapevoli e sfacciati, del mondo). Una notizia del giorno dopo lo scoppio dello scandalo, viene trascurata da tutti: Merkel annuncia l'intenzione di incontrare Assad per contribuire alla soluzione della crisi siriana (in questo mese sono arrivati in Germania 250 mila profughi siriani e afgani), il vice Cancelliere Gabriel dichiara che sono contrari al prolungamento delle sanzioni contro la Russia. Il Grande Gioco di ottocentesca memoria è cominciato.

Le due mosse tedesche vanno nella direzione di condividere le iniziative di Putin nel sostenere Assad. Apro una parantesi: Putin è l'unico politico vero presente sullo scenario politico mondiale, con Bergoglio, entrambi non amati dall'Establishment occidentale. Nel frattempo, in Afganistan, mentre gli americani sono in mezzo al guado nel processo di ritiro dal paese, i talebani conquistano una città strategica. Eccoci al cuore del problema: il fallimento della politica estera di Obama è evidente, coincide col fallimento della sua Presidenza, otto anni buttati. E allora? È tipico degli Imperi al declino cadere in piccole, miserabili vendette, così puniscono un alleato (lo vorrebbero servo), che pretende di fare gli interessi nazionali, e non quelli americani, attraverso il suo figlio prediletto (Vw). Oltretutto, sussurrano che i tedeschi sono stati pure inventori del nazismo (alla faccia del politicamente corretto). Il confronto fra Putin e Obama è impietoso: l'imperialismo è tale solo se, nei momenti del bisogno, difende l'alleato, Putin lo fa, Obama addirittura lo attacca, subdolamente.

La mia certezza che sia andata proprio così è ferma, ma puramente psicologica, senza uno straccio di prova; però sono fiducioso che via via la verità verrà fuori. Devo riconoscere un fatto che avevo sottovalutato. Bergoglio, in tempi non sospetti, aveva parlato dello scoppio della Terza Guerra Mondiale, precisando che sarebbe avvenuta con focus in Medio Oriente e sarebbe stata condotta con modalità diverse rispetto al passato. Oltre che in guerra, stiamo assistendo, da parte degli Stati Uniti, alla più grande manipolazione politica, finanziaria, comunicazionale dell'opinione pubblica mondiale. Noi giornalisti ci siamo in mezzo, è una grande occasione professionale da cogliere.

Per un Àpota, un invito a nozze.
www.grantorinolibri.it
editore@grantorinolibri.it

articolo pubblicato il: 02/10/2015 ultima modifica: 10/10/2015

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