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cultura
Ezra Pound
di Manlio Morandi

Propongo questa succinta biografia di questo filosofo perché sto acquisendo elementi straordinari che secondo i seguaci della teoria del "signoraggio" (consultare i relativi siti su internet) sconvolgono sia la storia del passato che del presente. Il problema riguarda il debito pubblico, che non esiste, in quanto siamo nelle mani del potere assoluto delle banche. Questi elementi, non fantascientifici, vengono spesso illustrati la mattina, dalle sei alle otto su canale Italia, un canale che trasmette da Padova sul satellite ( canale 883 ) che sulla rete tradizionale. La figura di Ezra Puond, da quanto ho appreso, ha avuto un importanza, purtroppo inascoltata, di inimmaginabile importanza, che avrebbe addirittura potuto evitare la seconda guerra mondiale. Spero di poter documentare nel prossimo numero della Folla quanto ho appreso da questo canale tv. A prescindere dai fatti che riguardano il passato è da prendere seriamente in considerazione quanto, quasi giornalmente viene denunciato dai fautori del "signoraggio". Se tutto ciò fosse vero, ci troveremmo di fronte alla più grande truffa che i popoli di tutto il mondo abbiano mai subito. Spero di poter dimostrare che fu Ezra Pound il primo che tentò, inutilmente, di denunciare questa allucinante truffa.

«Era più gentile e più cristiano verso gli altri di quanto non fossi io. La parte certamente riuscita dei suoi scritti era così perfetta, ed egli era così sincero nei riguardi dei suoi sbagli e così innamorato dei propri errori, e così generoso verso la gente che io l'ho sempre considerato una specie di santo. Era anche irascibile, ma forse anche molti santi lo erano». Così diceva Ernest Hemingway di Ezra Pound, aggiungendo che della "santità" provò la vertigine, la solitudine, la follia e l'abbaglio. Abitò il centro del mondo (culturale) e la periferia, quella dorata e quella diseredata.

Nato nell'Idaho il 30 ottobre 1885, comincia prestissimo a viaggiare: Spagna, Italia e Francia; in questi paesi cerca, trova, studia e apprende le origini della letteratura europea. Quando ritorna negli Stati Uniti tiene un corso di lingue romanze all'Università di Pensylvania. Dura poco: ospita nella sua camera una studentessa che non sa dove passare la notte, viene espulso. Torna in Europa. Con ottanta dollari in tasca, da Gibilterra, passando per la Francia e infine stabilendosi a Venezia, proverà sulla sua pelle la durezza della solitudine, quasi un "on the road" cinquant'anni prima, senza l'ancora di salvezza dello Zen. In Italia pubblica A lume spento in tiratura limitata: cento copie. Poi ancora un altro viaggio: Londra; e una nuova scoperta: la poesia cinese; studia, solcando le complesse e sinuose linee degli anagrammi cinesi, l'opera di Confucio. La sinologia marca il suo avvenire: «Non si può esprimere tutto in una sola lingua»; sarà il precetto di tutta la sua vita.

Diventa amico di W.B. Yeats, T.S. Eliot, Joyce (di quest'ultimo sarà anche finanziatore) e altri, collabora a numerose riviste letterarie e dà avvio a vari movimenti d'avanguardia. Comincia a elaborare i Cantos. La prima guerra mondiale lo sorprende e gli rivela la definitiva caduta della cultura occidentale. In guerra, il suo amico scultore vorticista Gaudier-Breska, muore. Il senso del lutto non l'abbandonerà più.

Tra il '21 e il '25 è a Parigi. Frequenta i surrealisti, i pittori estremisti e i nuovi scrittori realisti. Si occupa di scultura, pittura e musica. Continua gli studi di sinologia. Scrive un'opera musicale intitolata Villon. Poi anche Parigi lo stanca, si trasferisce a Rapallo: ha davanti a sé i dirupi, la scogliera e il mare; e l'attende una nuova e solitaria vertigine: l'interesse per l'economia. Escono L'ABC dell'economia, Jefferson and/or Mussolini. Accoglie nella sua residenza giovani e vecchi poeti, famosi e meno famosi; lavora ancora ai Cantos. Prima del '39 Pound intuisce l'avvento della seconda guerra mondiale, cercherà di parlare con Roosvelt per tentare di convincerlo che la situazione italiana non è così pericolosa. Non verrà nemmeno ricevuto. Aderisce al fascismo e durante la guerra tiene per la radio italiana una serie di discorsi ("Zio Ez") che gli costeranno l'accusa di alto tradimento. Alla liberazione si presenta spontaneamente e ingenuamente al comando delle forze armate di Genova. Viene internato e passa tre settimane in una gabbia di metallo scoperta. Alla terza settimana, giudicato da un'équipe di psichiatri incapace di intendere e di volere viene trasferito al manicomio criminale di St. Elizabeth, in Pensylvania, dove passerà tredici anni. Traduce le Odi raccolte da confucio e Le Trachinie di Sofocle.

Sollecitato da diversi appelli di intellettuali di tutto il mondo, nel 1958, il governo americano ritira l'accusa di alto tradimento e Pound torna a vivere in Italia. È solo. Pochi si interessano a lui: Montale, Pasolini, Sergio Saviane e Menotti che nel '65 mette in scena a Spoleto l'opera Villon. Torna per un breve viaggio negli Stati Uniti, poi di nuovo in Italia. La sua vita è allo stremo, la sua voce un sospiro, si confessa come davanti a Dio nel finale dei Cantos: «Ammettere l'errore e tenere al giusto: / Carità talvolta io ebbi / non riesco a farla fluire. / Un po' di luce, come un barlume/ci riconduce allo splendore».

Muore a Venezia il primo novembre 1972.

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