La città di Ferrara e Ferrara Arte spa propongono, a trent'anni dalla rassegna organizzata dall'Accademia di Francia a Roma, una retrospettiva che ricostruisce l'intero iter creativo del grande maestro francese André Derain, con circa una novantina di opere provenienti dai più prestigiosi musei internazionali e da collezioni private.
Maestro dell'arte moderna, André Derain è il pioniere di alcune fra le più importanti correnti artistiche del Novecento, dal fauvisme all'arte negra sino alla nascita del cubismo: dopo la seconda guerra mondiale perse la posizione di assoluto rilievo che ricopriva nel primo dopoguerra per la sua cultura pittorica e letteraria e, con la mostra a Palazzo dei Diamanti, dopo un lavoro durato alcuni anni per riunire un'importante selezione di opere, Ferrara Arte intende far riscoprire il maestro francese ripercorrendo la sua vicenda artistica, attraverso le undici sezioni tematico-cronologiche in cui si articola la rassegna stessa.
Un obiettivo che certamente è stato centrato grazie anche e soprattutto alla curatrice della mostra, vicedirettrice del Musée National d'Art Moderne Centre Georges Pompidou di Parigi, Isabelle Monod-Fontaine, oltre che autorevole studiosa dell'arte francese del primo Novecento, la quale ha anche redatto le schede di cui al pregevole volume edito da Ferrara Arte che accompagna la mostra, con la riproduzione delle opere in uno ad interessanti saggi.
Fra le opere riferibili agli esordi di André Derain, ricordiamo 'Ritratto del padre dell'artista', un piccolo dipinto intimo, e 'Le rive della Senna a Pecq', un'opera particolare dall'effetto quasi teatrale, che precede il periodo fauve, un'esplosione di colori che ritroviamo in 'Paesaggio', eseguito a pennellate rapide e distaccate, e in 'Donna in camicia', che rientra nella corrente pittorica espressionista di cui agli artisti tedeschi della Brüche.
A seguire, incisioni, ceramiche e sculture, quali 'Nudo in piedi', una grande figura intagliata in un blocco di pietra calcarea, probabilmente influenzata dalla scultura indiana; il ciclo di opere riferite a Cassis e Martigues e quelle riferibili allo studio della lezione di Cézanne, come 'Bagnanti' e 'Natura morta sul tavolo'; il periodo del cubismo preraffaellita, con opere quali 'Natura morta con tavolozza', e 'L'italiana', che si inserisce nel contesto del ritorno all'ordine proprio dei primi anni Venti del Novecento.
Quindi il classicismo freddo di 'Donna seduta', de 'Il boa nero', uno dei tanti ritratti della nipote dell'artista, Geneviève Taillade, o di 'Ragazza che sbuccia un frutto', esposto nel 1940 alla Pierre Matisse Gallery di New York; infine, tutta una serie di nature morte, sapientemente costruite, e grandi tele quali 'Due nudi e natura morta', 'Il ritorno di Ulisse', un'opera palesemente incompiuta che conquista per la dolcezza dei colori,e 'Caccia al cervo', dalla composizione leggibile in ogni suo dettaglio.
Sino al 7 gennaio 2007 al Palazzo dei Diamanti, a Ferrara, tutti i giorni con orario continuato dalle ore 9,00 alle ore 19,00; biglietto euro 9,00 intero, euro 7,50 ridotto.