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religione
incontro con Rafael Navarro-Valls
di Giovanni Tridente

ROMA (11.01.2007) - "La famiglia basata sul matrimonio e con figli di entrambi i coniugi eterosessuali è considerato ancora oggi il 'modello ideale'. In una scala da 1 a 10, questo tipo di realtà ottiene un punteggio superiore al 9". Lo ha detto questa mattina il prof. Rafael Navarro-Valls, dell'Università Complutense di Madrid, intervenuto alla celebrazione accademica della festa di S. Raimondo da Penyafort, patrono della Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università della Santa Croce.

"Nella società attuale, dove non poche legislazioni vigenti, sia dell'Unione Europea che degli Stati Uniti, minano al mantenimento di un modello 'classico' di matrimonio (basato sulla monogamia, l'eterosessualità, la stabilità, la formalizzazione, l'orientamento alla prole e la libertà nello scambio del consenso), comincia ad insinuarsi una certa stanchezza nei confronti di formule matrimoniali estranee alla maggioranza dei cittadini. Potrebbe trattarsi di una nuova valorizzazione della formula matrimoniale classica. Forse un lento ritorno del matrimonio", ha rilevato lo studioso.

Nonostante l'evidente ritmo di crescita delle separazioni matrimoniali (26% nel 2006), per Navarro-Valls si può parlare, quindi, di "ritorno della stabilità", soprattutto se si guarda "a tutte quelle linee legislative adottate in vari Paesi e orientate a rafforzare il matrimonio, creando una specie di 'cordone sanitario' di difesa contro il minoritario modello di matrimonio omosessuale".

Una sorta di "'effeto blindaggio', che si è dimostrato essere più potente del preventivato 'effetto domino' scatenabile - così si pensava - da tutte quelle leggi che in vari Paesi (Spagna, Belgio, Olanda, Canada...) hanno poi introdotto il cosiddetto 'matrimonio tra persone dello stesso sesso'".

In pratica, - ha reso noto lo studioso -, "negli Stati Uniti, trentanove Stati hanno promulgato leggi che definiscono espressamente il matrimonio come 'unione legale di un uomo e una donna'. Diciannove di queste leggi sono state approvate per referendum". "La media dei referendum popolari in questi stati da' una maggioranza compresa tra il 60-70% di votanti favorevoli al modello di matrimonio omosessuale".

In più, si registra la marcia indietro di altre zone anglosassoni, dell'Australia, "che ha annullato ultimamente le nuove leggi della Capitale che permettevano le unioni omosessuali", dell'America Latina "che ha reagito mostrando la propria opposizione a questo tipo di matrimonio".

In Europa, "la Lettonia ha approvato un emendamento costituzionale lo scorso mese di Dicembre per definire esplicitamente il matrimonio come unione tra un uomo e una donna. Nelle Filippine sono stati presentati emendamenti al Congresso e al Senato per 'vietare' il matrimonio omosessuale".

Questi ed altri esempi - ha concluso il relatore - non sono affatto da considerare come qualcosa di eccezionale. Probabilmente si tratta di un effetto interno dell' 'effetto blindaggio' a cui si accennava".

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