Hỳbris in italiano significa insolenza, tracotanza, orgoglio, ostinata sopravvalutazione delle proprie forze. Si tratta di un atteggiamento che spesso viene punito, nella Grecia classica dagli Dei, oggi in mille altri modi, come cadute in borsa, errori gestionali, manette.
Sicuramente da parte di Renzi c'è stata hỳbris, una supponenza che l'ha portato prima ad approvare a colpi di maggioranza una riforma costituzionale che toccava tanti settori dell'organizzazione del Paese, poi nel voler sfidare gli oppositori chiedendo lui quel referendum che in teoria avrebbero dovuto chiedere i contrari alla riforma.
Si verseranno fiumi di inchiostro, per dirla come ai tempi del calamaio, per analizzare le ragioni di una sconfitta che ha un solo padre e/o di una vittoria che, come sempre suole accadere, di padri ne ha tantissimi. Le ragioni sono tante, una somma di variegate motivazioni, tra le quali se ne possono enucleare almeno due. La prima è che sono esattamente cinque anni che in Italia non c'è un presidente del Consiglio espressione delle urne, come avveniva ai tempi di Berlusconi e Prodi; abbiamo invece avuto tre Governi imposti da un Presidente della Repubblica che la Costituzione disegnava come un notaio e non come un terzino che entra a gamba tesa.
La seconda è che la cosiddetta casta evidentemente non vuol capire che il Paese reale vive molto peggio di quanto non appaia dalle statistiche. Basti pensare a chi abita in una città come Roma, costretto dai tempi di Veltroni sindaco a rincorrere gli ultimi modelli di automobile per poter circolare liberamente, quando già di per sé vive in decorosa povertà; basti pensare a persone che un tempo andavano in giro con abiti rigorosamente firmati ed oggi affollano i mercatini di abiti usati. A questa gente è stato proposto un quesito nel quale si evidenziava la soppressione del CNEL, un ente di cui fino all'altroieri milioni di italiani ignoravano non solo le funzioni ma anche la stessa esistenza.
Adesso le cose si presentano complicate perché comunque il quaranta per cento degli italiani ha detto di sì a Renzi e non si è trattato solo di elettori del PD, mentre nel sessanta per cento di contrari si trovano elettori di destra e di sinistra, lumbard e meridionalisti. Non si sa quando se ne verrà fuori con un Governo che sia nuovamente espressione delle urne e non del Quirinale.
articolo pubblicato il: 05/12/2016 ultima modifica: 12/12/2016