Alla fine lo staff della Ministra, dopo essersi arrampicato sui classici specchi parlando addirittura di equivoco lessicale, ha dovuto ammettere che Valeria Fedeli non è affatto laureata in Servizi Sociali ma si era a suo tempo diplomata in una scuola per assistenti sociali estranea all'Università.
Nemmeno il Ministro del Lavoro Poletti, portato sugli allori dai tantissimi sostenitori del Jobs Act e un po' meno da qualche guastafeste appena licenziato, è laureato. Nessuno però osa contestare a Poletti il suo cursus studiorum, semplicemente perché non lo ha mai tenuto nascosto.
Quello che indigna in questa faccenda è il mendacio, come si diceva un tempo nella pubblica amministrazione. Il mendacio non è una inesattezza in malafede, non è una bugia, è la menzogna per di più sottoscritta da chi, per il suo ruolo al servizio del cittadino, non dovrebbe nemmeno lontanamente accarezzarne l'idea.
Nel 2013 sembrava che il giornalista Oscar Giannino dovesse prendere i voti di una vasta fetta di elettori italiani, quelli che non si riconoscevano nella destra, nella sinistra e nemmeno nel centro né carne né pesce. Ad una settimana dalle elezioni scappò fuori che non solo non aveva mai preso il master alla Chicago University di cui si vantava, ma neanche le lauree in Legge ed Economia che diceva di aver preso in patria. Fine di una brillante carriera politica e forse di un futuro diverso per l'Italia. Nessuno contestava a Giannino la sua peraltro ottima conoscenza dei meccanismi finanziari né la sua eleganza ottocentesca; semplicemente che le bugie non si devono dire.
Oscar Giannino, dopo un breve periodo di lontananza, è tornato a pontificare e a sparare le sue battute salaci, come se nulla fosse accaduto. La Ministra Fedeli, invece, non si sogna nemmeno di appartarsi nemmeno per un minuto. D'altronde, al pari della Boschi, aveva solennemente affermato che, se vincevano i No, avrebbero dovuto tutti andarsene a casa, lei compresa. Abbiamo visto come.
articolo pubblicato il: 14/12/2016 ultima modifica: 18/12/2016