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Natale di Roma
di Sergio Gigliati

Ricorre il 21 aprile il 2760 compleanno della città di Roma. Secondo la tradizione la nascita dell'Urbe andrebbe fatta risalire, infatti, al solco dell'aratro che Romolo tracciò nel 753 a.C.

Fu quindi Romolo il fondatore della città ed il primo re di quella gens romana che dominerà nei secoli il mondo. L'allegoria della nascita della città è ricca di fascino; il complesso racconto mitologico della fondazione è giunto fino ai nostri giorni attraverso le opere dello storico Tito Livio ed i poemi di Virgilio ed Ovidio. Romolo e Remo sono, secondo la leggenda, figli di Rea Silvia, ordinata vestale dal padre Amulio, e del dio Marte che si era invaghito di lei. Il re Amulio ordina l'uccisione dei gemelli ad un suo servo, ma quest'ultimo, colto da pietà, li abbandona all'interno di una cesta alla corrente del fiume. I due bambini cresceranno allevati da una lupa fino a che saranno trovati dal pastore Faustolo che, insieme alla moglie Acca Larenzia, li crescerà come figli propri. Una volta adulti i due gemelli, dopo aver fatto ritorno ad Alba Longa, ucciso Amulio e rimesso sul trono il nonno Numitore, otterranno il permesso di edificare una nuova città sul luogo della loro adolescenza. Romolo vuole erigere sul Palatino la nuova urbe con il nome di Roma, mentre Remo la vuole edificare sul colle Aventino e chiamarla Remora. La disputa consisterà sull'avvistamento, ognuno dal proprio colle prescelto, di uno stormo di uccelli: chi ne scorgerà per primo il maggior numero deciderà dove erigere la nuova città. Il responso favorirà Romolo che , come noto, traccerà per primo il solco sacro o Pomerio che delimiterà il perimetro della città quadrata e che nessuno potrà mai oltrepassare senza esserne autorizzato. Remo, invidioso del fratello, supererà sprezzante il solco con un salto e qui verrà ucciso dal fratello Romolo. Nasce così sul Palatino la nuova urbe e la data di fondazione del 21 aprile sarà successivamente ricordata ogni anno nei secoli seguenti. Il 21 aprile cadeva anche il giorno delle Palilie, feste solenni che si celebravano in onore della dea Pale dei pastori, affinché la stessa facesse prosperare le greggi e preservare i boschi a lei sacri dai danni che gli stessi armenti avrebbero potuto arrecare.

La data del 21 aprile del 753 a.C., Natale di Roma, è stata fissata dallo storico latino Varrone e corrispondeva all'11 giorno prima delle calende di maggio. Ab Urbe Condita dalla fondazione della città di Roma fu quindi la data che gli storici assunsero a cronologia. Nel VI sec. D.C. il monaco "Dionigi il piccolo" introdusse per primo la distinzione dell'era cristiana dividendola in due grandi periodi storici, ante Christum e Post Christum: fu questa la consacrazione definitiva della data di fondazione dell'urbe.

Mentre è ormai universalmente riconosciuta la data del 21 aprile del 753 a.C. come data di fondazione della città eterna, difficile è far risalire la fondazione stessa alla leggenda di Romolo.

Scavi recenti hanno messo in luce agglomerati abitativi alle pendici del Campidoglio risalenti al XIII sec. a.C. dove sono stati portati alla luce frammenti ceramici e ossa di animali. L'area interessata da questi insediamenti si estendeva fino al Foro Boario, presso la Chiesa di Sant'Omobono. Anche l'area del Palatino ha restituito resti di necropoli ed insediamenti risalenti al IX - X sec. a.C. che fanno presupporre una frequentazione della zona in età antecedente al 753.

Numerosi studiosi sono ormai concordi nell'attribuire la fondazione della città ad un fenomeno di aggregazione spontanea che si era diffuso nell'area in tempi precedenti; secondo gli storici, infatti, tale fenomeno, che ha portato all'unione di insediamenti abitativi, probabilmente più villaggi, dovette avvenire nel corso di più secoli, concludendosi, almeno in una prima fase preurbana, intorno alla metà dell'VIII sec. a.C.

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