Sulla questione dei prestiti sociali, che secondo un articolo del quotidiano "La Verità", ripreso dal "Wall Street Italia" e da altri siti, rischierebbe di provocare una bolla più devastante di quelle di alcune banche come Banca Etruria e Banca Marche, l'ufficio stampa della Coop ci ha inviato una lunga dichiarazione. Rigettando in toto che l'articolo "come ti spremo il risparmiatore" della nostra sezione Finanza possa essere equiparato ad eventuali "uscite mediatiche scorrette e provocatorie", pubblichiamo integralmente, con la stessa evidenza dell'articolo, quanto dichiarato dalla Coop.
Coop interviene sulle ultime denigratorie affermazioni relative all'istituto del prestito sociale e generate da uscite mediatiche scorrette e provocatorie. Queste sì capaci di generare confusione e effetti di allarme del tutto ingiustificato.
Risulta infatti evidente l'intento di ingigantire ad arte situazioni pur complesse ma assolutamente limitate a fronte di esperienze solide e virtuose, nascondendo e/o omettendo dietro titoli a effetto informazioni accurate sui regolamenti in essere, i vincoli, le garanzie a cui soggiace l'istituto del prestito sociale.
Coop chiarisce che l'istituto del prestito sociale è lo strumento con il quale i soci finanziano la loro cooperativa, non è né uno strumento di raccolta di risparmio nè una forma di investimento -come ha definitivamente chiarito Banca d'Italia- e come tale è sottoposto ad una propria stringente regolamentazione su cui lo scorso autunno è intervenuta la stessa Banca d'Italia, oltre che proprio nel mese di maggio il movimento cooperativo con un proprio Regolamento. Ambedue gli interventi hanno accentuato i vincoli già in essere e imposto nuovi precisi parametri a garanzia e trasparenza, tutto ciò a tutela e vantaggio dei soci prestatori.
Quanto agli impieghi del prestito sociale per Statuto il suo scopo è il "conseguimento dell'oggetto sociale" e come tale è investito anche in attività prontamente liquidabili. Partendo da questi presupposti Coop si è sempre dimostrata recettiva e pronta al confronto e lo sarà anche in futuro verso proposte che garantiscano trasparenza e controlli ulteriori su questo istituto che rappresenta comunque una singolarità della forma di impresa cooperativa.
Silvia Mastagni
Ufficio Media e Comunicazione Istituzionale
Associazione Nazionale Cooperative Consumatori - COOP
articolo pubblicato il: 01/06/2017