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arte e mostre
Antonio Vangelli
di Manuela Mattei

A Roma, al Complesso del Vittoriano, una rassegna a cura di Emidio De Albentiis e Maria Teresa Benedetti, dal titolo 'Vangelli. Forza del segno, magia del colore', una retrospettiva che avvicina il pubblico romano alla conoscenza di uno dei protagonisti più rappresentativi del secondo Novecento italiano, Antonio Vangelli, con ottanta opere in esposizione.

L'artista, scomparso da pochi anni, è vissuto nell'atmosfera peculiare del mondo romano dal secondo dopoguerra in poi, incontrando altri pittori quali Renato Guttuso, Toti Scialoja, Emilio Vedova, superando ogni polemica fra astrattismo e figurativismo, raggiungendo una sintesi segnica in uno ad un mirabile equilibrio compositivo e cromatico che non gli derivava da studi approfonditi quanto dal talento naturale con il quale sapeva coniugare il senso del colore e la sintesi descrittiva.

Una persona indimenticabile, come ricorda che ha avuto il piacere di conoscerlo, bonario e scanzonato, affabile e maestro d'ironia, ma sempre distratto dal suo essere artista, che si riscopre nella poesia insita nelle sue opere che tuttavia sono una rappresentazione concreta e reale pur con una figurazione ridotta ai minimi termini.

Un linguaggio puro, grafismi ed immagini che si sviluppano per decenni intorno ad un ridotto repertorio figurativo, in modo da evidenziare la propria cifra stilistica, riconoscible anche dai non addetti ai lavori, fatta di colore, segno, materia, nel tentativo di restituire al mondo quell'armonia che è ormai sopraffatta dall'incredibile ottusa quotidianità che ci portiamo addosso.

Fra tante opere, per un piccolo riassunto del suo iter pittorico, ricordiamo 'Natura morta', 1957, uno splendido e solare 'Paesaggio - Campo di grano', 1957, 'Tramonto', anni '60, 'Ponti geometrici', anni '70, un dipinto su tela tutto giocato sul blu e l'azzurro, 'Atomica' e 'Atomica-Albero', anni '80, un tema anche questo ripreso più volte ma non nel senso della catastrofe di cui è capace, quanto del bene che è possibile ricavarne con un giusto utilizzo, sino alle varie elaborazioni di figure da 'Circo'.

Completa la rassegna un prezioso volume di grande formato edito da 'Il Gianicolo Edizioni d'Arte', con la riproduzione delle opere in uno a vari testi critici dei curatori e di Alberto Del Giudice e di Massimo Duranti.

A Roma, al Complesso del Vittoriano, sino al 9 dicembre, salvo proroghe, con i seguenti orari: tutti i giorni esluso il lunedì, dalle ore 9,30 alle ore 19,30 continuato; ingresso libero.

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