Con alcune piccole modifiche ad una cellula di combustibile alimentata con acque residue, alcuni ricercatori hanno indotto alcuni batteri a produrre idrogeno in forma nuova ed efficiente.
Scienziati dell'Università della Pennsylvania avevano prodotto elettricità con microbi; adesso, utilizzando un materiale iniziale economico e facile da reperire, hanno indotto i batteri a produrre idrogeno.
Migliorando le condizioni di vita dei batteri, adattando il progetto iniziale alla nuova sfida e aggiungendo una piccola quantità di elettricità, gli scienziati hanno conseguito un nuovo record nella produzione di idrogeno seguendo queste tecnologie.
In certri casi quasi tutto l'idrogeno contenuto nelle molecole del materiale iniziale, si è convertito in gas utilizzabile, per cui questi maggiori livelli percentuali di produzione fanno presumere che in futuro si possa produrre su scala maggiore idrogeno proveniente da materie organiche.
L'idrogeno ottenuto sviluppa più energia di quella necessaria per far funzionare il reattore, per cui facendo il calcolo tra l'elettricità necessaria e quella prodotta, si nota che il sistema alimentato con aceto è più potente dell'80% di quello alimentato ad etanolo.
La maggior parte dei metodi elettrolitici per estrarre l'idrogeno dall'acqua, è sorpassata nel rapporto costi-benefici dal nuovo metodo.
Gli scienziati ritengono che il sistema, una volta perfezionato, possa produrre fino a dieci volte di più di quanto non si possa fare con la tecnica dell'elettrolisi.