Il biocombustibile ha il proprio batterio. Prima della crisi alimentare che minaccia il mondo, i biocombustibili prodotti con piante non sembrano una buona alternativa per risolvere i problemi del medio-ambiente.
Alcuni scienziati dell'Università del Texas, negli Stati Uniti, hanno forse trovato una nuova fonte per lo sviluppo del combustibile senza pregiudicare la vita del pianeta.
E' stato creato, infatti, in laboratorio un cianobatterio capace di produrre cellulosa e zucchero convertibili in etanolo e altri combustibili.
Secondo questi scienziati, il microbo potrebbe eventualmente soddisfare una parte considerevole del fabbisogno energetico dei mezzi di trasporto statunitensi a costi contenuti.
I cianobatteri sono organismi unicellulari che crescono nell'acqua, dotati di pigmenti fotosintetici e che liberano ossigeno attraverso il metabolismo. Somigliano alle alghe verdastre pur senza essere alghe.
Gli scienziati hanno creato questi batteri modificando i geni produttori della cellulosa provenienti da un batterio utilizzato per la produzione dell'aceto (Acetobacter xylinum).
Il cianobatterio risultante è capace di produrre una forma gelatinosa di cellulosa relativamente pura facilmente scindibile in glucosio.
Gli alti costi della produzione di etanolo della cellulosa derivano dall'uso di enzimi e metodi meccanici per la frammentazione della cellulosa delle piante. Quest'ultimo passaggio non serve con i cianobatteri.
Un altro vantaggio è rappresentato dal fatto che non servono grandi estensioni di terreno; sono sufficienti terreni non agricoli e acqua salata non adatta al consumo umano o per le culture.
La ricerca è ancora agli inizi e mancano sufficienti prove per una produzione di cianobatteri su scala industriale.