L’ondata di violenza che è esplosa a Buenos Aires per la finale tutta argentina della Copa Libertadores apre grossi interrogativi sulla sicurezza del prossimo G20.
Ciò che sta accadendo fa temere per la sicurezza dei venti tra Capi di Stato e primi Ministri che si ritroveranno in Argentina tra pochissimi giorni; tra di essi, personaggi del calibro di Trump, Putin e Xi Jinping.
Più di duemila agenti schierati, controlli aerei e posti di blocco non sono riusciti ad impedire le violenze di tifosi esagitati del River Plate che hanno travolto i poliziotti. L’assalto all’autobus dei giocatori del Boca Juniors ha fatto prima slittare la partita e poi farla sospendere ad una data da definirsi.
Le autorità argentine minimizzano, affermando che, mentre per la partita la responsabilità dell’ardine pubblico ricade sulla polizia municipale, con supporto di quella federale, per il G20 la situazione sarà completamente diversa, con piena responsabilità della polizia federale sulla sicurezza dei grandi del mondo.
Gli invitati si riuniranno a Costa Salguero, una località praticamente disabitata sulle rive del Rio della Plata. In questa località le autorità hanno vietato ingresso e circolazione di pedoni ed automezzi. In città altre cinque zone sono soggette a restrizioni; si tratta dei luoghi in cui potrebbero svolgersi manifestazioni contro il G20.
Al di là della violenza dei tifosi, l’Argentina resta comunque un Paese sostanzialmente tranquillo, con il tasso di omicidi più basso, dopo il Cile, dell’America Latina.
articolo pubblicato il: 26/11/2018 ultima modifica: 01/12/2018