Odiate, odiate, odiate, qualcosa rimarrà. L'ultima delle accuse al presidente del Consiglio attualmente in carica, alcune infondate, altre discutibili, altrettante ridicole, sostiene che Berlusconi ha nientedimeno "salvato" Prodi, Dini, Ciampi e Fassino dalle conseguenze penali legate all'affare Telecom-Serbia. E' di pochi giorni fa la notizia che i vertici della Telecom-Italia hanno venduto per la metà del suo valore la partecipazione nella società telefonica statale di Belgrado. Invece di cogliere l'occasione per condannare ancora una volta una operazione finanziaria dagli aspetti oscuri e odiosi che aiutò in qualche modo il dittatore serbo ( ora sotto processo internazionale) mentre si dilettava con fosse comuni e genocidi vari, il giornale Repubblica punta il suo imperterrito dito accusatore contro il Cavaliere e perché poi? Per aver fatto approvare la nuova legge sul falso in bilancio. Sembra infatti che sia molto difficile provare che i vari responsabili dell'operazione finanziaria risultata poi negativa e infruttuosa, e di chi come presidenti del Consiglio e ministri vari l'autorizzarono (era il 1996), abbia commesso reati perseguibili, salvo quello di falso in bilancio, che nella fattispecie non sarebbe più applicabile. Insomma, come volevasi dimostrare, la colpa è del solito Berlusconi: vatti a fidare di un "nemico" così comprensivo.