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attualità
santa facciatosta

Josemaría Escrivá de Balaguer il 6 ottobre sarà, come si suol dire, innalzato alla gloria degli altari.

Su monsignor Escrivá sono state scritte milioni (se non miliardi) di parole, la maggior parte agiografiche, ma non sono mancate quelle negative, se non velenose. Il fatto è che ci sono santi "politicamente corretti", come la beata madre Teresa di Calcutta, ed altri capaci di scatenare la più grande devozione o una grande avversione. Josemariá è uno di questi, ma nemmeno in vita, quando, partendo da una Residenza universitaria che, a dispetto del nome altisonante, era solo un modesto appartamento madrileno, riuscì a creare scuole e università, si poneva il problema di essere o meno apprezzato ("Non sei una moneta d'oro che piace a tutti" ebbe a scrivere).

In Spagna, soprattutto, la sua figura provoca i più contrastanti sentimenti, ed è naturale, considerando che è defunto nel 1975 e quindi si è trovato a vivere in un Paese profondamente diviso al proprio interno, ancora con il peso della guerra civile sulle spalle. Lui come prete negli anni degli spari e delle bombe dovette nascondersi per non finire come tanti suoi confratelli, ma non per questo si sentiva uomo di parte. In una lettera a Paolo Vi raccontò questo episodio: "Venne a trovarmi una persona molto conosciuta in Spagna, al quale i comunisti avevano ucciso molti parenti in un incrocio di campagna. Quella persona voleva innalzare una grande croce in quell'esatto punto, come ricordo dei propri caduti. Io gli dissi: non devi farlo perché ciò che ti muove è l'odio verso gli assassini e quella croce ti serve solo per perpetuare l'odio: non sarà la Croce di Cristo ma la croce del diavolo. La croce non si fece: il mio interlocutore seppe perdonare."

Anche in Italia già in occasione della beatificazione, dieci anni fa, ci furono polemiche da parte di "laici" contrari. In realtà in un mondo come il nostro, democratico, occidentale e postilluminista si è liberi di credere o no, ma i non credenti non possono entrare nelle scelte della chiesa cattolica, come questa non impone la frequenza delle celebrazioni a tutti i cittadini (come accade, per altre religioni, in altre parti del mondo). Il cattolico, inoltre, può venerare il santo più vicino ai propri sentimenti, senza per questo detestare le venerazioni altrui. Josemariá non è amato da chi vorrebbe una chiesa non militante, ma si tratta evidentemente di una contraddizione, perché la chiesa esiste solo nella militanza dei propri fedeli. Certi "ecumenici" sempre sul chi vive quando la chiesa si mostra nella propria realtà, perché a loro dire dovrebbe essere sempre pronta a tirarsi indietro di fronte agli altri, potrebbero meditare su queste parole di Escrivá de Balaguer: "Chiedi scusa amabilmente come vogliono la carità cristiana e la convenienza sociale. E poi, avanti!, con santa facciatosta, senza fermarti prima di aver percorso tutta la salita del compimento del tuo dovere.".

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