È passata quasi del tutto inosservata (complici gli ombrelloni d'agosto) la notizia che una mappa del Cinquecento ritenuta da molti autentica ha dimostrato la sua falsità grazie alle nuove tecniche di indagine chimico-fisiche. Un gesuita di nome Josef Fischer aveva preso una mappa del mondo allora conosciuto e vi aveva aggiunto le coste della Groenlandia e degli Stati Uniti per dimostrare che i popoli del Sud Europa non erano in grado di fare scoperte, ma la vera scoperta dell'America si doveva ai vichinghi. Questa mappa era, appunto fino a quest'estate, portata come prova inconfutabile dei fondamenti storici della saga di Erik il Rosso.
A dimostrare che Colombo non fu il vero scopritore del Nuovo Mondo ci si sono messi in tanti, soprattutto chi ha preso delle leggende nordiche per storia documentata. La saga di Erik è un vero e proprio ciclo, sul tipo di quello bretone e di quello carolingio: vi si narrano le avventure di Erik, dei suoi figli Leifr, Thorvald e Thorsteinn e addirittura di una sua figlia crudele, Freydis, che seminò zizzania all'interno del suo equipaggio e fece fallire la sesta spedizione. A dar retta alla saga la famiglia di Erik avrebbe scoperto il Maine, se non addirittura il New England. Non sono mancate nel tempo, "prove inconfutabili" poi dimostratesi false, scoperte di siti dove erk avrebbe fondato città ed addirittura monasteri... ed ulteriori bufale. C'è anche chi , senza temere il ridicolo, afferma con certezza che i Vichinghi giunsero anche molto più a sud, addirittura in messico e in Sud America. Quetzalcoatl, dio bianco e barbuto, non sarebbe altro che il capitano di un drakkar capitato sulle coste messicane.
Ultimamente ci si sono messi anche i baschi. Secondo una "accreditata" teoria i baschi pescavano il merluzzo nel Banchi del Nord America già secoli prima del viaggio di Colombo, solo che non lo dicevano a nessuno per non avere concorrenti. Sulle coste americane si dedicavano alla salatura del merluzzo, trasformandolo in baccalà; quelle stesse coste dove, secondo le tradizioni nordiche, i vichinghi essiccavano il merluzzo, trasformandolo in stoccafisso. C'è pero chi contesta la tesi della scoperta dell'America da parte dei baschi, affermando che i veri scopritori erano marinai inviati dai mercanti di merluzzo di Bristol.
Nessuno può negare che qualche barca di pescatori, di qualsivoglia porto dell'Atlantico, possa essere approdata, perdendo la rotta o all'inseguimento di un banco di merluzzi, sia potuto approdare sulle coste americane e magari lasciarvi i resti di un temporaneo accampamento. Comunque sia, l'unica prova certa dell'esistenza dell'America (anche se fu dapprima scambiata con l'India) si è avuta all'alba del 12 ottobre 1492.