torna a "LaFolla.it" torna alla home page dell'archivio contattaci
cerca nell'archivio




ricerca avanzata


Google



contattaci

ingrandisci o rimpicciolisci il carattere del testo

arte e mostre
"Vietnam": fotografie di Guerra di Ennio Iacobucci 1968-1975
di Manuela Mattei

Presso il museo di Roma in Trastevere fino al 14 Settembre 2008 si potrà visitare la mostra "Vietnam - Fotografie di Guerra di Ennio Iacobucci 1968-1975".

A rendere il percorso espositivo ancora più esauriente e completo è disponibile il meraviglioso catalogo edito da De Luca Editori d'Arte.

Questa mostra, di grande rilievo culturale, racconta grazie agli occhi e alla sensibilità del fotoreporter Ennio Iacobucci, il conflitto nel sud-est asiatico sul quale si sono scritte molte toccanti pagine della storia del Novecento.

Il 30 Aprile del 1975, dopo quindici anni di atroce guerra, finalmente terminava il conflitto in Vietnam lasciando dietro di sé tutti gli orrori e le devastazioni che per anni ci sono arrivati tramite i quotidiani e le immagini televisive.

I fotoreporter durante le guerre diventano quasi compagni di viaggio fedeli ed insostituibili, piccolissima parte della realtà che non muta con il mutare degli eventi, un punto fermo di riferimento, coraggiosi nel non impazzire dal dolore per la visione atroce a cui poi ci si deve per forza di cose abituare.

Ennio Iacobucci non solo scatta foto ed immortala la storia della tragedia vietnamita ma aiuta i profughi come meglio può sperando di riuscire egli stesso a cavarsela.

E durante la guerra è diventato un po' uno di loro, ha avuto modo di conoscerli più a fondo, di apprezzarne il modo di vivere, i costumi e le loro antiche tradizioni.

Si imbatte nel popolo Montagnards e chiede di essere affiliato con un rito tribale in cui si vede obbligato a bere recipienti pieni di sangue di animale e di Mnam Kpie un vino acido di riso fatto in casa, e come regalo gli venne dato un bracciale portafortuna di rame dal quale non si è mai separato.

Poi segue anche gli Hell's Angels che rappresentano gruppi di esploratori con il compito di scovare i concentramenti delle truppe e le basi dei rifornimenti.

Ma il suo vagare continua e lo fa imbattere in un gruppo di monaci Cao Dai (ovvero luogo elevato) cultori di una religione fondata nel 1926 presso Tay Ninh nel Vietnam meridionale, sostenitori della credenza in un unico Dio il quale ordinò loro di creare un nuovo filone religioso sincretico unendo elementi sia orientali che occidentali.

Iacobucci si sposa con Giselle, una splendida donna che riunisce i migliori tratti somatici sia dell'occidente che dell'oriente e la lista degli invitati al loro matrimonio è estremamente selezionata tra giornalisti, ufficiali sudvietnamiti ed americani.

Purtroppo pur essendo una unione nata sotto i migliori auspici, dopo qualche tempo iniziano spiacevoli problemi nella coppia: Giselle si sente delusa dalle modeste origini di Ennio e desidera il divorzio. Dopo varie traversie purtroppo il matrimonio finisce, un grande dolore per una persona sensibile come lui che aveva sempre vissuto al limite, con i nervi a fior di pelle, con lo spettro della morte, della sofferenza e della paura più pura.

Una vita disperata anche la sua, un reduce di guerra che con la sua umanità e coraggio ha donato al modo pezzi reali di storia che resteranno sempre vivi come documenti storici ed umani per non farci mai dimenticare il rispetto per la vita ed il rispetto e la tolleranza per chi non è uguale a noi, in quanto la differenza fra i popoli è una delle ricchezze più profonde che andrebbero custodite gelosamente e approfondite sia a livello umano che culturale.

Commenta Manda quest'articolo ad un amico Versione
stampabile
Torna a LaFolla.it