Si è inaugurata a Trento lo scorso 19 dicembre presso il Castello del Buonconsiglio, la mostra "RIFLESSI D'ORIENTE - L'immagine della Cina nella cartografia europea"
La mostra intende offrire una panoramica sull'evoluzione dell'immagine della Cina nella cartografia occidentale - e quindi nell'opinione pubblica e nella mentalità collettiva europea - nel corso degli ultimi sei secoli, con particolare attenzione al periodo rinascimentale e barocco. La cartografia è qui intesa non solo come prodotto delle conoscenze scientifiche e abilità tecniche, ma anche come frutto dei rapporti di collaborazione che si sono instaurati fra studiosi europei e cinesi nel corso dei secoli.
Le carte geografiche, nel corso dei secoli, hanno rappresentato un insostituibile mezzo per la registrazione e la trasmissione del sapere geografico ed hanno insieme testimoniato sia la curiosità degli uomini di cultura nei confronti dei mondi oltre i confini conosciuti, sia il desiderio di superare questi limiti per ragioni di studio, conquista o economiche.
Fulcro della mostra sarà la figura di padre Martino Martini, autore del primo atlante moderno della Cina (il Novus Atlas Sinensis, pubblicato ad Amsterdam da Joan Blaeu in prima edizione nel 1655), trait-d'union fra la tradizione cartografica occidentale e quella orientale e figura di raccordo tra il mondo culturale europeo e quello cinese. Accanto ad alcune sue opere verranno posti oggetti, come libri, dipinti, strumenti, opere d'arte, testimonianze di cultura materiale, che permetteranno di inquadrare storicamente la figura di Martino Martini nella Trento del suo tempo, città di confine tra l'Italia e la Germania e importante crocevia internazionale di influenze culturali diverse.
Curata da Michele Castelnovi, ricercatore dell'Università di Genova, Aldo Caterino, direttore del Centro Studi Martino Martini, Miriam Lenzi, coordinatrice del Centro Studi Martino Martini e Riccardo Scartezzini, sociologo dell'Università di Trento e presidente del Centro Studi Martino Martini, la mostra offrirà una visione d'insieme su oltre dieci secoli di raffigurazioni dell'ecumene fra Asia e Cina (cuore dell'esposizione), partendo dalla grande sintesi tolemaica, vera summa del sapere geografico antico, riscoperta dagli umanisti italiani nel Quattrocento e riportata agli onori della cultura occidentale dopo i lunghi secoli dell'oblio medievale. Insieme alle carte saranno esposti esempi di strumenti astronomici, nautici, topografici e geodetici (astrolabi, quadranti, sfere armillari, ottanti, sestanti, grafometri, ecc.) che hanno permesso ai geografi e ai cartografi di offrire rappresentazioni sempre più complete e precise delle terre e dei mari. L'immagine della Cina che emerge dalla cartografia occidentale non è soltanto il prodotto di conoscenze scientifiche e abilità tecniche di geografi e cartografi europei, ma è anche il frutto dello scambio culturale, artistico e commerciale che si è prodotto fra queste due civiltà, delle comunanze e delle affinità che si sono sviluppate nel corso dei secoli e dei rapporti di collaborazione instauratisi fra studiosi europei e cinesi.
La mostra che verte su un tema sicuramente affascinante, ma non sempre facilmente comprensibile è articolata in quattro sezioni:
1) Trento nel Seicento, con particolare attenzione alla conformazione e allo sviluppo della città e ai principali protagonisti di un'epoca eccezionale dal punto di vista storico e culturale.
2) Atlanti, mappe, libri storici e geografici, contenenti carte e descrizioni della Cina, reperiti sia nelle biblioteche e negli archivi locali che in quelli nazionali con pannelli esplicativi e facsimili.
3) Strumenti astronomici, nautici, topografici e geodetici, provenienti da collezioni pubbliche e private, usati dagli astronomi, dagli esploratori e dai cartografi nei secoli che vanno dal Medioevo all'Età Contemporanea.
4) Ricostruzioni d'ambiente secondo il gusto cinese in voga nell'Europa del Settecento (chinoiserie), derivante in gran parte dalle descrizioni dei gesuiti, tra cui quelle di Martino Martini, Athanasius Kircher, Michele Ruggieri e Jean-Baptiste du Halde.
La mostra sarà visitabile fino al prossimo 28 febbraio 2009
Castello del Buonconsiglio
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