Il 28 Aprile 2004, è stata spedita una lettera aperta all'on.
Storace, Presidente della Regione Lazio, finalizzata ad evidenziare la
clamorosa truffa, per un importo di oltre 500 milioni di euro, di cui sono
vittima 27.000 cittadini di Ardea. Nella lettera si chiede l'interessamento della Presidenza affinché la Regione
promulghi una nuova legge, in grado di tutelare tutti coloro che hanno
acquistato regolarmente una proprietà in una zona di Ardea che si estende su
oltre 3800 ettari, e che non sono stati messi nella possibilità di scoprire
che su tale proprietà esisteva un antico gravame di uso civico. Tale
gravame, infatti, non compare al catasto ancora oggi, non è trascritto alla
conservatoria dei registri e non appare sui rogiti notarili fino al 2000, e
sui certificati di destinazione d'uso dei terreni fino al 1996 circa.
L'esistenza del diritto di uso civico sui terreni di proprietà privata non è
compatibile con l'edificabilità delle terre stesse e quindi il PRG di Ardea
è annullabile, come tutte le concessioni edilizie rilasciate sulla zona più
urbanizzata di Ardea.
L'esistenza di tale gravame comporta una somma pendente da dover pagare al
Comune di Ardea (previa perizia con parcella di circa 500 euro) pari ad un
minimo di 1/4 del valore commerciale attuale del terreno.
Il caso, clamoroso, complesso e delicato che vede migliaia di cittadini
vessati da
una incredibile serie di errori, dimenticanze, occultamenti e papocchi
commessi dagli enti istituzionali per 70 anni, viene approfondito sul sito internet:
web.tiscali.it/Ardea_Usi_Civici
dove è possibile visionare e scaricare documentazione di supporto.