Fisico geniale e “padre” della bomba all’idrogeno sovietica, Andrej Sacharov è stato soprattutto un uomo che si è battuto per la verità. Il suo impegno gli è valso il Premio Nobel per la pace e uno spazio fondamentale nella lotta per la democrazia e i diritti umani.
Arriva in Italia la prima biografia di Andrej Sacharov destinata a un pubblico di ragazzi, un volume che mette sotto i riflettori questioni urgenti come la libertà di pensiero e aiuta a leggere con lenti lucide anche il nostro presente.
Esce in libreria il 25 settembre Andrej Sacharov. L’uomo che non aveva paura, una biografia che ripercorre la vita del grande scienziato sovietico coniugando il linguaggio immediato del graphic novel, quello informativo del reportage e quello intimistico delle memorie. Un’opera più che mai di attualità, realizzata in collaborazione con il Centro Sacharov di Mosca e la Fondazione Friedrich Naumann per la Libertà, alla quale hanno lavorato assieme storici, archivisti, scrittori, redattori e curatori di musei, coordinati da Ksenija Novochatko.
Il volume stimola importanti riflessioni sulla libertà intellettuale e sulla libera informazione e lo fa dando voce a Sacharov in persona, attraverso suoi articoli, interviste, lettere e memorie. Il risultato è un mosaico di ricordi, pensieri, manoscritti, foto e testimonianze che vanno a comporre un ritratto dell’uomo e del periodo storico il più autentico e fedele possibile.
La narrazione comincia con una presentazione storico-sociale del mondo che accoglie la nascita di Andrej e fin da subito la intreccia con la storia della sua famiglia e le sue scelte di vita. Il contesto di origine viene descritto minuziosamente, così come la sua formazione, informazioni che saranno fondamentali per capire le posizioni del Sacharov adulto.
Dopo il primo impiego come ricercatore per l’industria bellica durante la Seconda guerra mondiale, Andrej viene “intrappolato” nel programma nucleare sovietico, dove collabora con le più grandi menti scientifiche dell’epoca nella “città fantasma” di Arzamas-16 (una specie di contraltare segreto di Los Alamos). Ma i suoi studi nel campo della bomba all’idrogeno sono presto accompagnati da profondi interrogativi di natura etica: come si può portare avanti la sperimentazione, conoscendo l’enorme e drammatico impatto che avrà sul pianeta e sulla vita delle persone?
Se il fisico statunitense J. Robert Oppenheimer, a cui si deve la costruzione della prima bomba atomica, aveva intuito l’inutilità e anzi la pericolosità dello sviluppo di una bomba all’idrogeno statunitense e dell’inevitabile corsa agli armamenti nucleari, Sacharov capisce la pericolosità a lungo termine dell’uso del nucleare a scopi bellici e comincia a battersi per la fine delle sperimentazioni.
La sua non è una improvvisa crisi di coscienza, così come non lo era stata quella di Oppenheimer: è un interrogativo profondo sulle conseguenze del progresso e sull’uso che ne fa il potere. È una posizione critica dettata dalla conoscenza e dall’urgenza di condividere il sapere.
Sacharov vorrebbe rivelare al mondo quello che sa del nucleare, ma lo stato sovietico tenta di ridurlo al silenzio. I suoi articoli però vengono pubblicati all’estero – in particolare “Riflessioni sul progresso, la convivenza pacifica e la libertà intellettuale” del 1968 – e innescano una reazione a catena ben più forte di quella nucleare. Sacharov è un uomo libero e lo dimostra dicendo la verità.
Le posizioni di Sacharov lo portano ben presto a uno scontro più o meno aperto con il governo, colpevole di nascondere le verità scomode del nucleare: dagli appelli pubblici e gli articoli per chiedere l’interruzione dei test passa alla contestazione aperta e a una lunga e ostinata battaglia in difesa dei diritti civili. Quando nel 1975 gli viene tributato il Premio Nobel per la pace l’ostilità dello Stato si trasforma in persecuzione che alla lunga sfocia nel confinamento a Gor’kij, una delle cosiddette “città chiuse” sovietiche inaccessibili agli stranieri.
Sacharov non si è solo impegnato attivamente per la pace tra i popoli e i grandi temi della libertà di espressione, ma si è anche battuto per la salvaguardia dei diritti delle persone a lui vicine, familiari, amici o sconosciuti che fossero. Per farlo non ha avuto paura di sfidare i più importanti uomini del suo tempo, denunciando apertamente la censura imposta agli scienziati, e non solo, in Unione Sovietica, e schierandosi coraggiosamente al fianco delle vittime dei processi politici e delle ingiustizie. Ha lottato con intelligenza, lungimiranza e integrità, consapevole che anche la voce di una sola persona può cambiare il destino di molti.
Le illustrazioni – sintetiche, inusuali, luminose – realizzate da un collettivo di illustratrici russe (Evgenija Rojzman, Olga Terechova e Polina Plavinskaja) rispettano la struttura narrativa ibrida del racconto e compongono un libro di grande impatto. L’impianto grafico, studiato per integrare le vicende generali con il percorso privato di Sacharov, aiuta il lettore a seguire il flusso della Storia viaggiando su una metaforica linea del tempo e l’espressivo codice cromatico utilizzato offre un importante supporto nella decodifica degli eventi:
La pubblicazione del volume è stata resa possibile grazie al fondamentale sostegno della Fondazione Friedrich Naumann per la Libertà Madrid. I documenti, le fotografie e i materiali d’archivio sono stati forniti dal Centro Sacharov, che ha anche prestato consulenza scientifica.
Ksenija Novochatko nasce a Mosca nel 1984 ed è critica d’arte e curatrice museale. È autrice, per la casa editrice Samokat, oltre della biografia di Sacharov, anche di una guida di musei interattiva della città di Mosca. Ha curato molte mostre ed esposizioni permanenti in musei metropolitani e regionali.
Evgenija Rojzman, illustratrice e fumettista, ha studiato fumetto alla HSE School of Design.
Olga Terechova, illustratrice, artista e fumettista, ha studiato presso la HSE School of Design.Polja Plavinskaja, artista, illustratrice e co-fondatrice di una libreria indipendente, ha studiato presso l’Institute of Journalism and Creative Writing e poi Illustrazione alla British School of Design. Collabora con portali informativi, riviste e varie case editrici ed è stata art director della casa editrice Samokat. Le sue illustrazioni per “Tutta la verità sui pirati”, in uscita per Caissa Italia nel 2024, sono state selezionate dalla giuria della BCBF 2023.
Tatiana Pepe, laureata in lingua russa, ha seguito un percorso accademico presso l’università di Bologna e per alcuni anni ha lavorato come traduttrice con i Paesi dell’Est. Del 2019 è l’ingresso nel mondo editoriale insieme a Caissa Italia. Da allora cura assieme all’editore la collana KIDS, oltre a firmare tutte le traduzioni del filone russofono.
Andrej Sacharov. L’uomo che non aveva paura
a cura di Ksenija Novochatko
illustrato da Evgenija Rojzman, Olga Terechova, Polja Plavinskaja
tradotto da Tatiana Pepe
pubblicato da Caissa Italia
formato 24×34 cm
pp. 56, copertina cartonata
€ 23,00
ISBN 978-88-6729-159-5
Età: 12+
In libreria dal 25 settembre 2023
articolo pubblicato il: 24/11/2023