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speciale Barletta
mai piu' una citta'...à la carte
di Luisa Vitrani

"Il cambiamento della città ideato dai suoi abitanti. Cambiamento che si traduce in un progetto chiamato Piano Strategico Territoriale. Nella promozione del Piano, l'Amministrazione comunale, sperimenta la "città partecipata", ove il progetto ha il fine di far confrontare cittadini e istituzioni, associazioni e categorie professionali".

Questa è la premessa con la quale, molti giovani, sono stati invitati a partecipare ad alcuni incontri finalizzati al miglioramento della città.

Interessantissimo e istruttivo, è stato partecipare ai tre forum del Piano Strategico Territoriale della città di Barletta. Inizialmente i temi proposti nei primi forum non ci hanno soddisfatto pienamente. Nell'ultimo abbiamo riconosciuto l'importanza della presenza, ma soprattutto della partecipazione, di noi giovani, con interessi particolari e voglia di vivere la città nei suoi tanti spazi.

I gruppi tematici dei vari forum sono stati incentrati, per così dire, sul territorio. Si è analizzata la dislocazione e la funzionalità della ferrovia che divide la città in due parti ben distinte, il centro storico, il mare e gli elementi caratteristici della rete urbana sino a concludere con una lettura dei veri protagonisti del territorio, la famiglia, i giovani, gli anziani etc. Quasi obbligatoriamente, parlando di giovani, l'argomento si è spostato anche sulla scuola e sull'integrazione, sottolineando i ruoli del tempo libero e del lavoro.

La vaga impressione maturata nel corso dei primi forum, ha evidenziato una netta scissione di pensiero tra il "gruppo-giovani" e il "gruppo-esperti". A nostro parere, è mancata una provocazione tale da poter canalizzare il problema nel suo ruolo. Se ci fosse stata un po' di attenzione nell'analizzare le tematiche dei forum, si sarebbero potuti sviluppare determinati incontri-scontri necessari per ridare linfa alle nostre ambizioni e alle nostre esigenze, ormai sepolte dall'indifferenza mastodontica e, se vogliamo anomala, di gente seduta su una comoda poltrona. Gente dalla quale noi giovani dobbiamo stare alla larga.

I nostri interlocutori in giacca e cravatta, tanto tranquilli e dalla parlantina saccente, non capiscono che il nostro problema è la palese perdita del gusto delle nostre radici: la strada.

La ricerca spasmodica del confronto con la famiglia, con gli amici, con i conoscenti, con i naviganti, con gli stranieri, con i diversi, con i nemici, con i deboli, con i potenti, con gli ultimi, con i primi, con i dannati, con noi stessi, deve entrare nella nostra indole, per presentarci come giovani, pronti a metterci in discussione.

La presenza e la partecipazione, non sempre attiva da parte dei giovani che non hanno interessi particolari da soddisfare, a questi forum, ci ha fatto sentire, effettivamente, dei cittadini e, pensiamo che questo possa essere considerato il primo passo per incominciare il cammino con meta la valutazione del luogo in cui viviamo.

A questo punto, da cittadini, ci aspettiamo che le proposte lanciate nel corso dei dibattiti, e che i tanti bisogni riscontrati di cui necessita il territorio, vengano concretizzati nel modo più efficiente. Nella speranza, poiché è l'ultima a morire, che Barletta, diventi una città splendida, non solo... alla carta.

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