Il Ponte sullo Stretto è proprio sfortunato. Se ne cominciò a parlare qualche decina di anni fa e moltissimi non ci hanno mai creduto e rimangono scettici o contrari. Ad un certo punto venne costituita una società, fu fatto anche un progetto vero e proprio con esborso di parecchi miliardi di lire ed alla fine i diversi governi che vollero trattare l'argomento decisero che era meglio soprassedere.
Ultimamente Silvio Berlusconi ha tirato fuori dal cassetto impolverato il carteggio relativo e ha deciso di "donare" all'Italia un moderno monumento di acciaio e cemento e ha "stanziato" fondi in miliardi di euro.
Ma non ha fatto i conti giusti sulla sfortuna di cui si parla: Il terremoto che ha distrutto L'Aquila.
Il Presidente del Consiglio aveva in animo di lasciare un simbolo, un segno tangibile del suo passaggio a Palazzo Chigi: una costruzione imponente e dalla visione vertiginosa. Che sarebbe rimasta per secoli.
Ma i soldi non ci sono più, almeno così pare: si dovrà ricostruire L'Aquila e dintorni e poi chi potrà giurare sull'affidabilità della struttura futuristica da costruire in una zona altamente sismica. Un centinaio di anni fa Messina dovette registrare il più funesto terremoto italiano con il più alto numero di vittime. E poi attenzione: nella zona è a portata di mano sabbia di mare a volontà!
Abbiamo l'impressione che tutto il carteggio dovrà essere rimesso nel noto cassetto, ma Sivio non deve disperare. Giovanni da Verrazzano ha dovuto attendere cinquecento anni perchè qualcuno a New York si ricordasse di colui che aveva per primo scoperto la baia di Hudson ed il favoloso "Bridge" ora porta il suo nome.