Riunitesi le assemblee dei sindaci delle due USL umbre per eleggere i Comitati di Rappresentanza, quella della USL 1 Umbria Nord (caratterizzata da lieve maggioranza di centrosinistra) ha ragionevolmente eletto a farne parte il Vice Sindaco di Perugia (DEA di II livello) come presidente e ha incluso i sindaci di Città di Castello e Gubbio, sedi di Ospedali DEA, oltre a quelli di Todi e di Castiglione del Lago. Come dire che sono state rappresentate le “città ospedaliere” e l’assemblea, pur garantendo una maggioranza di 3 su 5 al centrosinistra, ha riconosciuto la presidenza al centrodestra perugino.
L’assemblea dell’Umbria Sud (con maggioranza di voti del centrodestra) ha fatto tutt’altro. Ha eletto presidente il sindaco di Foligno (bene, sede ospedaliera), ha incluso la sindaco di Orvieto (altra sede ospedaliera), oltre a quello di Terni (DEA di II livello), ma ha escluso dai cinque membri quello di Spoleto (che è pertanto l’unica città sede di DEA fuori della Rappresentanza).
Non ci interessano i meccanismi di voto. Il fatto di escludere il polo ospedaliero di Spoleto, la cui presenza non avrebbe impedito di conservare la maggioranza numerica al centrodestra, è stata una…..maldestra forzatura politica che aggrava inutilmente la tensione.
Sensibilità istituzionale e territoriale avrebbero fatto capire che non si stava espellendo il sindaco Sisti, la cui opacità politica è arcinota, bensì una città di riferimento comprensoriale, chiunque la amministri. Se la cosa è funzionale a che il Comitato di Rappresentanza sia chiamato ad approvare all’unanimità Progetto Terzo Polo e Riorganizzazione ospedali, senza neanche l’opposizione della città che vede sacrificato il suo Ospedale DEA, ne va rimarcata la ristrettezza di vedute.
In ogni caso, volendolo, con opportuna procedura, lo svarione potrebbe e dovrebbe esser corretto. Politica, maggioranze, Amministrazioni regionali e comunali e ogni tipo di strumentalismo passano. I territori e le popolazioni restano.
articolo pubblicato il: 15/02/2024 ultima modifica: 27/02/2024