Dal 21 giugno al 6 agosto Civitanova Marche ospita la sedicesima edizione del festival internazionale Civitanova Danza, manifestazione promossa dal Comune di Civitanova Marche, dai Teatri di Civitanova, dall'Amat, dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata e dalla Camera di Commercio, realizzata con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Marche, della Provincia di Macerata e della Banca di Credito Cooperativo di Civitanova Marche e Montecosaro. Main sponsor del festival - dedicato al Maestro Enrico Cecchetti, originario della città marchigiana - è FABI. La direzione artistica è di Gilberto Santini (direttore Amat).
Il programma - che si articola in sette appuntamenti - vuole confermare e approfondire le proprie caratteristiche d'intervento, come sono venute strutturandosi e consolidandosi nel corso della sua storia. "Civitanova danza tutto", slogan che accompagna da qualche anno la manifestazione, testimonia da un lato la tensione ad una onnicomprensività dello sguardo per le differenti tipologie di danza (dalla tradizione del balletto classico alle esperienze più contemporanee), ma anche indicare l'aspirazione a riunire in sé i rappresentanti del mondo.
L'inaugurazione del festival il 21 giugno (Teatro Rossini) è affidata a Mikhail Baryshnikov, il più grande ballerino vivente, osannato in tutto il mondo per eleganza, flessibilità, capacità di rinnovarsi ed essere sempre portatore di una poesia indimenticabile. Baryshnikov si esibisce accompagnato da una straordinaria partner, Ana Laguna, per uno spettacolo carico di pathos. L'evento - dal titolo Three solos and a duet - raccoglie alcuni maestri indiscussi della scena coreografica internazionale: due assoli danzati da Baryshnikov hanno le coreografie di Benjamin Millepieds e Alexey Ratmansky, un assolo danzato da Ana Laguna ha la coreografia di Mats Ek; la seconda parte è una splendida creazione di Ek per i due mostri della scena, Place, un dialogo tra movimenti individuali poetici ed eleganti che ha riscosso un successo colossale.
Il 26 giugno (Teatro Rossini) è la volta della Compagnie R.B. Jérôme Bel con The show must go on, uno spettacolo culto, un 'classico d'avanguardia' della nuova generazione di coreografi europei. La sua struttura si basa su una successione di diciotto canzoni pop, per ognuna delle quali Bel ha concepito una coreografia ironica e apparentemente semplice, privilegiando un'illustrazione letterale della canzone. Ma dietro la semplicità della struttura lo spettacolo pone molti interrogativi sul rapporto tra creazione e vita, sulla frattura tra arte e intrattenimento e sul valore del virtuosismo, in una serata esilarante e divertente per la sua singolarità. Lo spettacolo è sostenuto da Nuovi Mecenati / Servizio Culturale dell'Ambasciata di Francia nell'ambito del progetto La Francia si muove.
Il 3 luglio debutta in prima assoluta al Teatro Rossini Otello del Balletto di Roma. Coreografo dotato di fervente curiosità, Fabrizio Monteverde - che firma la coreografia dello spettacolo - riesce a costruire spettacoli di grande fascino (come dimostrato dalle precedenti ospitalità, da Cenerentola a Bolero) unendo la ricerca coreografica e la qualità dei danzatori dell'energico Balletto di Roma. Il ritorno a Civitanova è per una nuova versione dell'Otello in cui rivisita il testo shakespeariano lavorando soprattutto sugli snodi psicologici che determinano le dinamiche dei rapporti ambigui e complessi nel triangolo Otello-Desdemona-Cassio, dove i tre vertici risultano costantemente intercambiabili grazie agli intrighi di Jago ma soprattutto alle 'maschere', al 'non detto'. L'Otello ben si presta alla lettura 'provocatoria' elaborata da Monteverde che diviene un'opera di grande interesse senza mai abbandonare la danza assoluta, fatta di corpi virtuosi e comunicativi.
Ancora una prima assoluta l'11 luglio con il debutto di Casanova di Aterballetto. Considerata la principale Compagnia di danza in Italia, Aterballetto è formata da danzatori solisti di altissimo livello tecnico in grado di confrontarsi con tutti gli stili e guidata con mano sapiente dalla direttrice artistica Cristina Bozzolini. Il coreografo Eugenio Scigliano mette in scena Casanova unendo la sua creatività agli eleganti corpi dei ballerini alle prese con il gioco tremendo e sensuale dell'amore e del caso. La serata vede la collaborazione tra Civitanova Danza e la nuova iniziativa Tuttoingioco, manifestazione che di questo tema ha fatto la linea di intervento per la prima edizione.
Chiara Frigo è una coreografa e performer che si è distinta per intensità e creatività presso le più interessanti vetrine europee di scena contemporanea. Il festival ospita il 15 luglio al Teatro Annibal Caro Takeya, un lavoro sulla velocità, sul rapporto tra quella fisica e quella mentale; un gioco che infrange l'irreversibilità del tempo. Oltre alla presentazione della versione originale, Takeya Female Version (vincitore del Concorso GD'A XL Veneto e della piattaforma Aerowaves - Londra), grazie alla residenza a Civitanova - nell'ambito del progetto Civitanova Casa della Danza - viene presentato uno studio del nuovo lavoro Much risultato della ricerca effettuata nelle strutture del festival (Foretseria Imperatrice Eugenia e Teatro Annibal Caro) assieme ad altri tre danzatori.
Civitanova Danza va in trasferta e lo fa il 26 luglio all'Arena Gigli di Porto Recanati con Los Vivancos in 7 Hermanos, uno spettacolo innovativo e originale che mescola grande musica e grande danza: la base è il flamenco, dunque energia e passione, nella sua evoluzione moderna e mescolato ad una vasta gamma di stili di danza (dal funk fino al balletto), che i sette fratelli padroneggiano con grande virtuosismo e soprattutto carisma. Accompagnati sul palco da cinque musicisti e una cantaora, i fratelli Vivancos sanno fare tutto e sorprendentemente bene: suonano strumenti musicali con maestria, danzano con forza, ritmo e grazia. Esplosivo e dinamico, lo spettacolo è pieno di emozioni e sensualità e invita il pubblico a partecipare al ritmo.
Dopo il successo della pizzica tarantata della precedente edizione, a chiudere Civitanova Danza è - il 6 agosto in piazza XX Settembre - una festa all'insegna di una delle più suggestive danze popolari, il ballo sardo, nelle numerose sfaccettature che distinguono i vari popoli della regione. La serata - dal titolo Su ballu sardu - prevede l'esibizione dei Cambales, provenienti dal centro della Sardegna e protagonisti di Su ballu brincu e Su ballittu avviata dalla sfilata dei Mamuthones di Mamoiada. L'apparizione dei Mamuthones è segno di festosità e allegria e crea nelle città dove essi approdano un fervore che si propaga velocemente: la sfilata è una cerimonia solenne, ordinata come una processione, che costituisce allo stesso tempo una danza affascinantissima al ritmo dei campanacci e dei sonagli che hanno addosso.
Vendita abbonamenti dal 26 maggio, biglietti dal 6 giugno.
Per informazioni: Teatri di Civitanova 0733 812936, Amat 071 2072439, www.civitanovadanza.it.
programma
21 giugno | Teatro Rossini
MIKHAIL BARYSHNIKOV e ANA LAGUNA
THREE SOLOS AND A DUET
26 giugno | Teatro Rossini
COMPAGNIE R.B. JÉRÔME BEL
THE SHOW MUST GO ON
3 luglio | Teatro Rossini
BALLETTO DI ROMA
OTELLO
[prima assoluta]
11 luglio | Teatro Rossini
ATERBALLETTO
CASANOVA
[prima assoluta]
15 luglio | Teatro Annibal Caro
CHIARA FRIGO
TAKEYA Female Version + MUCH [prima assoluta]
26 luglio | Arena Gigli, Porto Recanati
LOS VIVANCOS
7 HERMANOS
flamenco con musica dal vivo
6 agosto | Piazza XX Settembre
SU BALLU SARDU
danze e musiche dalla Sardegna
tutti gli spettacoli sono in prima ed esclusiva regionale
per saperne di più
BARYSHNIKOV ARTS CENTER
THREE SOLOS AND A DUET
coreografie Mats Ek, Benjamin Millepied, Alexej Ratmanskij
interpreti Ana Laguna, Mikhail Baryshnikov
ringraziamenti speciali a Eastman Kodak Company, Du-All Camera, CECO
PostWorks SoHo: Jonathan Hoffman, Shannon K. Hall, Roger Doran
Jhon Gardiner, Cinelab: Robert Houllahan e Bill Chandler, Andrew Martin
il tour italiano è organizzato da ATER - Associazione Teatrale Emilia Romagna
in collaborazione con AGR Associati
VALSE-FANTASIE
coreografia Alexej Ratmanskij interprete Mikhail Baryshnikov
musica Mikhail Glinka, Valse-Fantasie
SOLO FOR TWO
coreografia Mats Ek interpreti Ana Laguna, Mikhail Baryshnikov
musica Arvo Pärt (Für Alina, For Arinushka, Spiegel im Spiegel)
YEARS LATER
coreografia Benjamin Millepied interprete Mikhail Baryshnikov
musica Philip Glass (Melodies for Saxophones Nos. 10, 2, 13, e 12)
Akira Rabelais (Première Gnossienne
dall'album Eisoptrophobia)
PLACE
coreografia Mats Ek interpreti Ana Laguna, Mikhail Baryshnikov
musica Fläskkvartetten
Mikhail Baryshnikov è considerato uno dei più grandi ballerini viventi, famoso per la sua eleganza e la sua capacità di portare sui palchi di tutto il mondo la grazia e l'armonia proprie della grande danza. Accompagnato da una partner eccezionale, Ana Laguna, si esibisce in un sorprendente spettacolo coreutico, che alterna tre assoli e un duetto, coreografati da una triade di maestri indiscussi come Mats Ek, Benjamin Millepied e Alexej Ratmanskij. La danza diventa veicolo di emozioni, mezzo comunicativo che porta in scena gli incontri e gli scontri dei sentimenti.
Mikhail Baryshnikov ha iniziato a studiare danza all'età di nove anni; da adolescente è entrato alla scuola del
Balletto Kirov, diplomandosi nel 1969 come ballerino principale. Ha poi danzato in tutto il mondo, riscuotendo un grandissimo successo. Al momento, dedica le sue energie e il suo tempo al Baryshnikov Arts Center, laboratorio creativo e luogo d'incontro per una vibrante comunità di artisti da tutto il mondo. Recentemente è stato insignito di diversi premi tra cui: il Kennedy Center Honors, The National Medal of Honor, il Commonwealth Award, il Chubb Fellowship e il Jerome Robbins Award.
Ana Laguna ha studiato danza con Maria de Avila a Saragozza (Spagna). Nel 1974 è entrata a far parte del Cullberg Ballet di Stoccolma diretto da Birgit Cullberg e Mats Ek. Ha danzato per grandi coreografi internazionali
per poi ritornare al Cullberg Ballet, dove ha continuato a ricoprire i ruoli principali nelle creazioni di Mats Ek, esibendosi sui più prestigiosi palcoscenici del mondo. È stata insignita di numerosi premi per la sua carriera artistica, per le sue interpretazioni e per il suo stile. Tra tutti ricordiamo il Premio Nacional de Danza (Spagna), l'Emmy Award per Carmen (1995), la Migliore Interpretazione di Giselle (Video Danse - Francia) e il Golden Carina Ari Medal (Svezia). Nel 1993 Ana Laguna ha lasciato il Cullberg Ballet per lavorare in produzioni di danza e teatro. Oggi insegna e monta le coreografie di Mats Ek per altre compagnie di danza. Se per Ana Laguna il movimento ampio, espressivo, toccante di Ek è la norma, impressiona vederlo su Baryshnikov, che lo indossa restando Baryshnikov, ma rendendolo spontaneo, semplice, traducendo nei gesti di un uomo qualunque il virtuosismo delle forme e dei dettagli irrimediabilmente incorporato in tutta una vita di palcoscenico. Fragilità e combattività, cuore acceso di lei e tensione controllata di lui. È la bella danza della maturità. ["Balletto 2000"]
COMPAGNIE R.B. JÉRÔME BEL
THE SHOW MUST GO ON
ideazione, direzione e coreografia Jérôme Bel
interpreti Esther Snelder, Pere Faura, David Fischer, Muriel Corbel, Peter Vandenbempt
Marco Tortrice, Thibault Lac, Dina Ed Dik, Matthias Breitenbach, Henrique Neves
Coralie Bernard, Gisèle Pelozuelo, Viviana Moin, Eric Affergan, Aldo Lee, Marie-Louise Gilcher
dj e direttore tecnico Gilles Gentner
musica Leonard Bernstein, David Bowie, Nick Cave, Norman Gimbel e Charles Fox
James Roy Horner, Waylon Jennings, Mark Knopfler, John Lennon e Paul Mac Cartney
Louiguy, Galt Mac Dermott, George Michael, Erick "More" Morillo e Mark Quashie
Edith Piaf, The Police e Hugh Padgham, Queen, Lionel Richie
Antonio Romero Monge e Rey Ruiz, Paul Simon
assistenti Frederic Seguette, Olga de Soto
casting Barbara Van Lindt, Jérôme Bel
produzione Theatre de la Ville [Parigi], Gasthuis [Amsterdam]
Centre Choreographique National Montpellier Languedoc-Roussillon [Montpellier]
Arteleku Gipuzkoako Foru Aldundia [San Sebastian], R. B. [Parigi]
R.B. Jérôme Bel è sostenuta da Direction regionale des affaires culturelles d'Ile-de-France
e da Cultures France per i suoi tour internazionali
con il sostegno di Nuovi Mecenati, Servizio Culturale dell'Ambasciata di Francia, La Francia si muove
prima ed esclusiva regionale
The show must go on è uno spettacolo innovativo, che si distingue per la sua originalità, proponendosi come un
'classico d'avanguardia'. La successione di diciotto canzoni pop che fanno da colonna sonora, accompagna coreografie apparentemente semplici e basate sui più piccoli dettagli. Privilegiando un'illustrazione letterale dei testi, veri protagonisti dello spettacolo, Jérôme Bel fa dell'ironia la colonna portante della sua struttura coreografica. In una serata esilarante e divertente, il coreografo francese si interroga sul rapporto tra creazione
e vita e sulla frattura tra arte e intrattenimento.
Annoverato tra i maggiori esponenti della coreografia europea della nuova generazione, Jérôme Bel ha portato i suoi spettacoli in prestigiosi teatri in tutto il mondo. Diplomatosi al Centre National de Danse Contemporaine di
Angers (Francia), ha iniziato la sua carriera di coreografo nel 1994 con la sua prima produzione Nom donné par l'auteur. La sua curiosità e la sua voglia di sperimentare tecniche sempre nuove ha condotto alla creazione di numerosi spettacoli d'avanguardia, che hanno portato sulla scena coreografie di oggetti, studi sull'identità, biografie di grandi artisti, dialoghi tra culture e produzioni per i più famosi balletti dell'opera francese, utilizzando come strumento di interpretazione il linguaggio della danza. Nel 2005 Jérôme Bel ha ricevuto il Bessie Award per The show must go on e nel 2008 il Routes Princess Margriet Award per la Diversità Culturale insieme a Pichet Klunchun per lo spettacolo Pichet Klunchun & myself.
Se si fosse alla ricerca di un tentativo di fare teatro-danza dopo Pina Bausch, Jérôme Bel sarebbe l'uomo giusto.
I suoi spettacoli, nei quali i pensieri diventano letteralmente corpo, producono una grande immediatezza sensuale, dalla quale il pubblico non può far altro che lasciarsi trasportare.
["Ballet International - Tanz Aktuell"]
Bel si impegna [...] in una riflessione su cosa sia il teatro e su quali mezzi abbia a sua disposizione. In un'era in cui tutto è superficie, artificio o facciata, cerca il momento invisibile di autenticità o verità.
["Hamburger Abendblatt"]
L'uniformità del verso, la lentezza dei cambiamenti nella pièce e la semplicità del movimento, tutto nasconde (o meglio, provoca) una ricchezza di vividi, entusiasmanti dettagli.
["Art Press Hors Serie Danse"]
BALLETTO DI ROMA
direzione artistica Walter Zappolini
OTELLO
coreografia Fabrizio Monteverde
maître de ballet Sarah Taylor
musica Antonín Dvořák
disegno luci Emanuele De Maria
scene Fabrizio Monteverde
costumi Santi Rinciari
produzione Luciano Carratoni
in collaborazione con AMAT, Civitanova Danza & FABI
prima assoluta
Dopo il notevolissimo successo riscosso nelle scorse stagioni dal suo Giulietta e Romeo, Fabrizio Monteverde torna con una nuova versione dell'Otello, in cui rivisita il testo shakespeariano lavorando soprattutto sugli snodi psicologici che determinano le dinamiche dei rapporti, quanto mai ambigui e complessi nel triangolo Otello- Desdemona-Cassio, dove i tre vertici risultano costantemente intercambiabili grazie agli intrighi di Jago, ma ancor più alle varie maschere del non detto con cui la Ragione combatte, spesso a sua stessa insaputa, ancor più spesso con consapevoli menzogne, il Sentimento. Otello ben si presta alla lettura provocatoria elaborata da Monteverde e diventa un'opera di grande interesse che dà spazio alla danza assoluta, fatta di corpi virtuosi e comunicativi.
Il Balletto di Roma nasce nel 1960 grazie al sodalizio artistico di due icone della danza italiana: Franca Bartolomei, prima ballerina e coreografa dei principali enti lirici italiani e di realtà straniere, e l'étoile Walter Zappolini, dal 1973 al 1988 direttore della Scuola di Ballo del Teatro dell'Opera di Roma. Oltre cento balletti allestiti e portati in scena sia in Italia che all'estero, opere di valore storico accanto a coreografie di autori internazionali e nazionali hanno fatto del Balletto di Roma una delle migliori compagnie italiane sulla scena internazionale. Tra i suoi coreografi, Fabrizio Monteverde ha regalato al Balletto di Roma grandi successi, presentati anche al pubblico di Civitanova Danza, tra cui Cenerentola, Bolero, Serata d'autore, realizzato in collaborazione con altri tre grandi coregrafi, Bigonzetti, Scigliano e Zullo, e Giulietta e Romeo, che ha consolidato un numero di spettatori tra i più alti in Italia. Calcando più di un centinaio di palcoscenici, il Balletto di Roma muove ogni anno di più i passi verso un futuro fatto di tradizione e vocazione, storia ed espressione senza tempo, confermando la comprovata posizione leader nella danza italiana.
Fondazione nazionale della Danza
ATERBALLETTO
direttore generale Giovanni Ottolini
direttore artistico Cristina Bozzolini
coreografo principale Mauro Bigonzetti
CASANOVA
coreografia Eugenio Scigliano
interpreti Saul Daniele Ardillo, Vittorio Bertolli, Hektor Budella
Vincenzo Capezzuto, Charlotte Faillard, Stefania Figliossi, Philippe Kratz
Valerio Longo, Lisa Martini, Beatrice Mille, Giulio Pighini, Anne Laure Seillan
Andrea Tortosa Vidal, Lucia Vergnano
musica A.A.V.V.
pianista e assitente musicale Mihaela Aurora Godeanu
maîtres de ballet e maestri ripetitori Giuseppe Calanni, Roberto Zamorano
luci Carlo Cerri
costumi Khristopher Millar, Lois Swandale
soci della fondazione Comune di Reggio Emilia, Regione Emilia-Romagna
l'attività della Fondazione Nazionale della Danza / compagnia Aterballetto è sostenuta da
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Istituti italiani di Cultura
Ambasciate italiane del Ministero degli Affari Esteri, Alpi Padana
prima assoluta
Una personalità, espressione del secolo dei lumi, entrata ormai saldamente nell'immaginario collettivo, ma sempre pronta, per chi decide di investigarne il senso e la presenza, a rivelare inediti aspetti e soprattutto indicare chiari legami con l'attualità, Casanova è l'emblema di una società sul baratro, figura a suo modo tragica. La sua personalità e l'atmosfera del suo tempo verranno riproposte attraverso dettagli stilistici visivi e semplici elementi scenografici. Circondato da una scenografia essenziale, ma chiaramente simbolica, dominata da un grande specchio, su musiche settecentesche accuratamente selezionate per rimandare ai ritmi del periodo, il Casanova di Scigliano diventa l'immagine di una leggerezza del vivere al bordo del precipizio, tratteggiato attraverso episodi cardine tratti dalla sua vita e trasformati dall'interpretazione coreografica. Il gioco tremendo e sensuale dell'amore e del caso, il gioco della seduzione, come le modalità della vita cavalleresca - tra gioco d'azzardo, duelli e cerimoniali aristocratici - sono spunti per inventare situazioni teatrali leggibili e spettacolari, ma anche letture amare e disincantate di una solitudine esistenziale nella quale è facile anche oggi ritrovarsi.
La compagnia Aterballetto, fondata nel 1979, è considerata la principale compagnia di danza in Italia e gode di ampi riconoscimenti anche in campo internazionale. È formata da danzatori solisti di altissimo livello tecnico in grado di confrontarsi con tutti gli stili ed è guidata con mano sapiente dalla direttrice artistica Cristina Bozzolini. Una serie di collaborazioni con coreografi prestigiosi, compositori, scenografi, pittori, attori, hanno consolidato nel tempo le qualità di Aterballetto.
Eugenio Scigliano, nato nel 1968, ha iniziato i propri studi di danza con Maestri provenienti dall'Opera di Bucarest; in seguito per tre anni si è perfezionato alla Scuola del Balletto Nazionale del Canada, a Toronto, studiando tra gli altri con Eric Bruhn. Ha iniziato la sua carriera di coregrafo, dopo numerose esperienze come danzatore, dalla metà degli anni '90 e nel 2001 è entrato nell'Aterballetto su invito di Mauro Bigonzetti, coreografo principale della compagnia. Con le sue ultime creazioni è scaturita con forza la sua particolare cifra stilistica, denotando una notevole maturazione creativa.
CHIARA FRIGO
TAKEYA Female Version + MUCH
TAKEYA Female Version
coreografia e interpretazione Chiara Frigo
musica Random.Inc, Alva Noto
disegno sonoro Mauro Casappa
disegno luci Leonardo Benetollo
scenografia Chiara Frigo, Giordano Bezzi
MUCH [progetto di residenza] - prima assoluta
ideazione e realizzazione Chiara Frigo
La serata presenta la versione originale di Takeya Female Version, prima parte di un progetto che attraverserà le tappe Male Version, Much e TakeyaR3 e Much, uno studio risultato della ricerca effettuata durante la residenza nelle strutture del festival (Foresteria Imperatrice Eugenia e Teatro Annibal Caro). Chiara Frigo è una coreografa e performer che si è distinta per intensità e creatività presso le più interessanti vetrine europee di scena contemporanea. Takeya è un lavoro sulla velocità, sul rapporto tra la velocità fisica e quella mentale, per poter rendere, tra dilatazioni ed accelerazioni, il senso di un intervallo estremamente breve che pur può contenere ampie evoluzioni; è un fenomeno di inerzia, in un incedere d'immediatezza ottenuto a forza d'aggiustamenti pazienti e meticolosi, un gioco che infrange l'irreversibilità del tempo. Much nasce dalla necessità di portare avanti il processo creativo di indagine sulla costrizione iniziato con il solo Takeya.
Chiara Frigo, nata nel 1975, ha iniziato il suo percorso artistico di autrice e performer nella città di Verona. La sua formazione e le sue esperienze artistiche hanno interessato sia l'Italia che l'estero, conducendola ad importanti collaborazioni (Ersiliadanza, Naturalis Labor, AltroTeatro). Le sue performance svolgono un lavoro di ricerca continua, che si sviluppa anche attraverso progetti di residenza. Chiara Frigo ha ricevuto il premio GD'A Veneto 2008, Anticorpi XL e il Premio Aerowaves 2008/2009 (Londra) per Takeya Female Version e il terzo premio al 10° Festival Coreographers Miniatures di Belgrado per Corpo in DoppiaElica, una poetica di unione tra la biologia e il performativo.
Mi piace pensare a Much come ad un Sistema Aperto, una performance che ha già una vita propria, come un organismo vivente: esiste al di là di quante persone e quali decideranno di abitarla. Persone che si soffermeranno il tempo necessario per lasciarsi guardare così come sono, ognuno al punto in cui sta.
[Chiara Frigo]
LOS VIVANCOS
7 HERMANOS
coreografia Los Vivancos
interpreti Elías Vivancos, Judáh Vivancos, Josua Vivancos
Cristo Vivancos, Israel Vivancos, Aarón Vivancos, Josué Vivancos
musica Los Vivancos
voce Angelica Leiva "La Tremendita"
flauto, ewi Omar Acosta
percussioni Franco Bianco
chitarra Carlos Orgaz
pianoforte Adolfo Delgado
disegno luci Ezequiel Nobili, Los Vivancos
in collaborazione con Justintime
prima ed esclusiva regionale
Los Vivancos sono il nuovo fenomeno del flamenco moderno. Gruppo spettacolare e innovativo è caratterizzato da una peculiarità nel panorama artistico internazionale: i sette membri della compagnia sono infatti fratelli. Il loro è uno spettacolo coinvolgente e originale che mescola musica e danza; la base è il flamenco, nella sua evoluzione moderna, intessuto con una gamma di stili di danza che vanno dal funk al balletto che padroneggiano con grande virtuosismo ed energia. 7 Hermanos è uno spettacolo esplosivo, dinamico e pieno di emozioni, che continua a riscuotere grande successo in tutto il mondo. Accompagnati sul palco da cinque musicisti e da una cantaora, i fratelli Vivancos sanno fare tutto e sorprendentemente bene: suonano strumenti musicali con maestria, danzano con forza, vitalità e grazia, e soprattutto sono dotati di grande carisma che riescono a trasmettere al pubblico di tutto il mondo, trasportandolo in un vortice di ritmo e sensualità.
Los Vivancos sono acclamatissimi e ricercatissimi in tutta Europa. Il loro modo di stare in scena e il loro straordinario affiatamento non possono che derivare da un apprendimento naturale, elaborato istintivamente sin dalla più tenera età quando appaiono in spettacoli e manifestazioni in diversi paesi del mondo, conquistando con la loro passione e grinta vibrante ampi consensi a livello internazionale. Sono oggi considerati, a ragione, le nuove stelle del flamenco moderno a cui riescono ad avvicinare sempre nuove generazioni di pubblico, rinnovando un successo che sembra non avere fine.
Intensa energia, corpi scolpiti da ore di lavoro sulla scena, stili eclettici che osano unire il flamenco al balletto e alla break-dance da strada. Questo e molto più è ciò che i fratelli Vivancos offrono nel loro spettacolo, un lavoro corale di arti che va oltre il puro divertimento e il virtuosismo. ["El Pais"]
Splendore, giovinezza, passione, talento, i fratelli Vivancos conquistano tutto con la loro energia e il loro virtuosismo artistico. ["Vanguardia"]
Los Vivancos, sette miracoli del codice genetico. ["El Mundo"]
SU BALLU SARDU
danze e musiche dalla Sardegna
MAMUTHONES DI MAMOIADA
SFILATA
CAMBALES
SU BALLU BRINCU, SU BALLITTU
direttore artistico e organetto Totore Chessa
interpreti Cambales
prima ed esclusiva regionale
L'ultimo appuntamento di Civitanova Danza è una festa all'insegna della musica e delle suggestive danze popolari della Sardegna. La serata si apre con la festosa sfilata dei Mamuthones di Mamoiada, un corteo carnevalesco di stranissime e affascianti maschere, che crea nelle città dove essi approdano un fervore che si propaga velocemente. Al suono dei campanacci e dei sonagli che hanno addosso, i Mamuthones scandiscono il ritmo cadenzato di passi pesanti, che suscitano in chi li osserva emozioni mai provate e rievoca i residui di un cerimoniale ormai scomparso. Ai Mamuthones fanno da pittoresco contorno gli Issohadores, che con agili balzi coinvolgono la folla nella loro inebriante danza. La sfilata è una cerimonia solenne, ordinata come una processione, un rito antico tra i più seducenti delle manifestazioni etniche della Sardegna. Nati in tempi remotissimi, i Mamuthones e gli Issohadores hanno conservato tutto il loro fascino e mistero. La serata prevede inoltre le esibizioni dei Cambales, provenienti dal centro della Sardegna e protagonisti di Su ballu brincu e Su ballittu, che trasportano il pubblico in un'atmosfera di tradizioni e musica. Accompagnati dall'organetto diatonico di Totore Chessa, i danzatori rivelano il proprio tratto caratteristico nell'esecuzione dei balli tradizionali, curando la genuinità delle espressioni tramandate senza tralasciare i dettagli nelle più piccole sfumature.
Il Gruppo Cambales proviene da Irgoli, paese della bassa Baronia in provincia di Nuoro. Composto da soli elementi maschili, unico nel suo genere in tutta la Sardegna, si contraddistingue rispetto alle altre formazioni folkloristiche isolane per via dell'abbigliamento indossato, che è quello in velluto, in uso nell'ambiente agropastorale ad Irgoli e in gran parte della Sardegna centrale dal secondo dopoguerra a oggi. La formazione, ideata e diretta artisticamente dal 1997 dal maestro di organetto Totore Chessa, fin dall'inizio della sua attività ha riscosso grande successo in esibizioni locali, nazionali e internazionali. Oltre ad accompagnare magistralmente il gruppo con l'organetto diatonico nell'esecuzione dei balli, Totore Chessa coordina la formazione coinvolgendola in una continua attività di studio, ricerca e recupero delle proprie tradizioni. Il Gruppo Cambales ha ricevuto il Premio Maria Carta nel 2004, riconoscimento attribuito dalla Fondazione Maria Carta, che valorizza e promuove la musica e la cultura tradizionale della Sardegna.