Francia 2003
Regia: Philippe le Guay
Interpreti: Fabrice Luchini (Brett), Vincent Lindon (Coway),Claude Rich
(Nicolas deBlamond)
Sceneggiatura: J-F Goyet, Philippe Le Guay
Genere: commedia
Durata: 105''
Censura USA: PG-13
Storie incrociate su i vari modi, nessuno perfetto, di avere rapporti con il
denaro.
In una scena del film si vede un negoziante di Lyon, dove è ambientata la
vicenda, mostrare con orgoglio una esclusiva collezione di piatti con disegni
di animali tratti dalle favole di Jean de la Fontaine. Il richiamo al grande
letterato francese non è causale: non è la prima volta che i francesi
sviluppano un film a tesi, in questo caso su i vari modi di avere rapporti
con il denaro,salvo accorgesi che spesso c'è dietro un problema d'amore.
Nel film si incrociano a grande velocità storie di vita vissuta assieme a
questo metallico compagno. Vi è l'avaro Brett (anzi pidocchio,secondo i suoi
colleghi) che non dà mai mance e che fugge dalla fidanzata per evitare di
farle un regalo. C'è il direttore del ristorante, sempre pronto ad aprire il
portafoglio e a fare investimenti per il futuro, fiducioso che domani i
problemi si risolveranno. Ma anche la madre operaia in cassa integrazione che
deve inventarsi qualcosa per riuscire a pagare le cure per il figlio malato e
la ragazza ricchissima che vorrebbe essere amata solo per sé stessa e non per
i suoi soldi.
Per ognuna di queste favole moderne la morale è dietro l'angolo: "Dare non
basta: bisogna saper anche ricevere"; "Il denaro va rispettato": viene detto
allo spendaccione (Coway); anche per il tirchio Brett (lo è anche
fisicamente, visto che è afflitto da patologica stitichezza) arriva la cura
giusta: una ragazza squillo gli insegnerà come si fa a spendere molto (per
lei, naturalmente).
Il film, campione di incassi in Francia, rientra nel glorioso filone della
commedia intelligente alla francese. Punto forte sono, come sempre, è la
sceneggiatura brillante e la bravura dei protagonisti, nessuno dei quali
scivola nella caricatura ma restano molto umani con i loro difetti.
Personalmente ritengo superiori i film di Francis Veber (la Cena dei cretini,
l'apparenza inganna, Sta zitto non rompere) per un'inventiva più brillante ed
un miglior ritmo nella regia.
Purtroppo il film moraleggia su come va gestito il denaro ma è troppo
disinvolto in termini di comportamenti sessuali: alcuni personaggi vanno con
prostitute , una signora a corto di denaro offre disinvoltamente le sue grazie
e una coppia che si ama continua a convivere pur aspettando un figlio. "Mi
vuoi sposare?" chiede lui. "Ma io ti amo-dice lei- non ti basta?" "No" E' la
risposta.
(Per gentile concessione di www.familycinematv.it)