L’Oreste vuole volare sulla luna ma è rinchiuso in un manicomio, dove è stato abbandonato da bambino. Una storia struggente, dolorosa ma con la leggerezza che solo un’anima pura e ingenua sa donare, anche con tanti momenti di divertimento, mentre il racconto si svolge tra la recitazione e i disegni che avvolgono la scena. A interpretarlo è Claudio Casadio, che per questa interpretazione ha vinto il premio Franco Enriquez come miglior attore. “L’Oreste - Quando i morti uccidono i vivi” di Francesco Niccolini, le illustrazioni di Andrea Bruno e la regia di Giuseppe Marini è a Teatri di Vita (via Emilia Ponente 485, Bologna; tel. 333.4666333; teatridivita.it): sabato 25 gennaio alle ore 20 e domenica 26 gennaio alle ore 17.
“L’Oreste”, prodotto da Accademia Perduta Romagna Teatri, è presentato nell’ambito della stagione “Decadenza. Vestigia degli anni Venti” di Teatri di Vita, realizzata con il contributo del Comune di Bologna, della Regione Emilia Romagna e del Ministero della Cultura.
L’Oreste è internato nel manicomio dell’Osservanza a Imola. È stato abbandonato quando era bambino, e da un orfanotrofio a un riformatorio, da un lavoretto a un oltraggio a un pubblico ufficiale, è finito lì dentro perché, semplicemente, in Italia, un tempo andava così. Dopo trent’anni non è ancora uscito. Non ha avuto fortuna l’Oreste, e nel suo passato ci sono avvenimenti terribili dai quali non riesce a liberarsi e che hanno a che fare col padre tornato dalla campagna di Russia e con la morte violenta della madre. Eppure, l’Oreste è sempre allegro, canta, disegna, non dorme mai, parla sempre. L’Oreste è una riflessione sull’abbandono e sull’amore negato. Su come la vita spesso non faccia sconti e sia impietosa. E su come, a volte, sia più difficile andare da Imola a Lucca che da Imola sulla Luna. Uno spettacolo originale, di struggente poesia e forza, in cui fluiscono momenti drammatici e altri teneramente comici. Con i disegni di straordinaria potenza, visiva e drammaturgica di Andrea Bruno, e con Claudio Casadio (per il quale l’autore ha scritto appositamente questo testo) che dà vita e voce a un personaggio indimenticabile, affrontando con grande sensibilità il tema importante e delicato della malattia mentale.
Claudio Casadio è uno dei più incisivi e importanti attori italiani, fra teatro (con Accademia Perduta che ha co-fondato e dirige con Ruggero Sintoni) e cinema (con magistrali interpretazioni, come nel film L’uomo che verrà di Giorgio Diritti). Per L’Oreste Casadio ha vinto come miglior attore il Premio Nazionale Franco Enriquez-Città di Sirolo. Il drammaturgo Francesco Niccolini ha scritto testi per Marco Paolini, Simone Cristicchi, Alessandro Benvenuti, Anna Bonaiuto e molti altri; e inoltre i racconti del Teatro civico di Report per Rai3 con Andrea Purgatori. Ha vinto numerosi premi come l’Eolo Award, il Premio Enriquez, il premio Ermo Colle e il premio Piccolo Galileo. Giuseppe Marini si è fatto conoscere come regista di spettacoli dal forte impatto visivo, mai disgiunto da granitiche solidità drammaturgiche. Ha lavorato con interpreti come Franca Valeri, Annamaria Guarnieri, Pino Micol, Ugo Pagliai, Paola Gassman, Licia Maglietta, Maria Paiato. A Teatri di Vita ha presentato nel 2017 lo spettacolo Mar del Plata. Andrea Bruno è autore di fumetti e illustratore. Nel 2005 è stato tra i fondatori della rivista Canicola. Il suo ultimo lavoro è il fumetto in tre parti Cinema Zenit pubblicato in Italia e in Francia. Si è aggiudicato il premio Gran Guinigi “miglior autore unico” a Lucca Comics e il Premio Micheluzzi “miglior disegnatore” a Napoli Comicon.
Claudio Casadio è “L’Oreste”
in uno spettacolo tra teatro e fumetto
diretto da Giuseppe Marini
A Teatri di Vita, Bologna, 25-26 gennaio
articolo pubblicato il: 21/01/2025