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Lorca fascista e i regni di taifa
di M. M.

Nell'anno 1031 il califfato di Cordova si disintegrò in una moltitudine di territori chiamati regni di taifa. Nel corso dei secoli successivi i regni cristiani si accrebbero a spese di questi regni musulmani, che erano incapaci di unirsi e che molte volte lottavano perfino tra di loro.

Nel 1492 l'ultimo dei regni di taifa, il Regno di Granada, fu conquistato dai Re Cattolici. Senza dubbio, ciò non ne costituì la fine. I regni di taifa sono sopravvissuti nell'Università di Granada, cambiando semplicemente nome. Si sarebbero successivamente chiamati "dipartimenti".

Qualsiasi studente poteva comprovare al suo primo anno (soprattutto nelle facoltà umanistiche) come il reuccio della taifa (ossia il direttore di dipartimento) imponeva la sua legge e "investiva" i professori non per il loro valore, ma per la loro lealtà o vassallaggio. Ciò nonostante, in diverse occasioni, come negli antichi regni di taifa, scoppiavano lotte intestine in seno al dipartimento.

Queste dispute hanno origine nel fatto che il professore, una volta conseguito il titolo di professore ordinario, si crede investito di una grazia divina che gli fa credere che non debba rispondere davanti a nessuno del proprio rendimento accademico e, ciò che è peggio, gli darebbe la facoltà di elaborare le teorie più peregrine, sebbene non abbiano il minimo fondamento scientifico. Teorie che, naturalmente, gli studenti devono apprendere per superare l'esame.

Recentemente, una di queste dispute universitarie è finita in tribunale. I giudici hanno condannato il professore e poeta granadino Luis García Montero ad una multa di milleottocento euro e ad un indennizzo di tremila per aver qualificato (in un articolo pubblicato su El País) il suo collega di dipartimento José Antonio Fortes "tonto indecente" e "perturbato, con un vocabolario marxista di quarta fila, molto vicino al delirium tremens".

Nei suoi corsi, Fortes aveva definito "fascisti" gli scrittori Federico García Lorca e Francisco Ayala.

García Montero non è ricorso contro la sentenza e (malgrado avesse ricevuto la solidarietà di intellettuali di tutta la Spagna) ha abbandonato l'università.

Il poeta granadino ha preso la stessa via dell'esilio che molti secoli prima avevano seguito i re di taifa detronizzati.

articolo pubblicato il: 20/09/2009 ultima modifica: 10/10/2009

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