"Ragazza magra con chiodo fisso cerca amante natura morte per relazione definitiva". Così titolava un annuncio su un quotidiano gratuito che mi veniva rifilato all'uscita della metropolitana mentre me ne andavo alle prove dello spettacolo a cui avevo cominciato da poco a lavorare. Credo che l'annuncio dovesse essere un messaggio in codice per qualcuno capace di riconoscerne i riferimenti, come del resto altri sullo stesso giornale, ma per me fu invece la chiave attraverso cui mettere a fuoco il materiale di lavoro che stavamo esplorando: l'Amleto.
Avevamo deciso di partire dal testo di Shakespeare per poi prendere una qualche linea di fuga, ci stavamo concentrando sulla storia d'amore tra Ofelia ed Amleto e quell'annuncio strampalato sembrava definire in maniera decisa alcuni elementi in cui ci eravamo imbattuti. Il lavoro delle prove consisteva in improvvisazioni, chiacchierate e il recupero di materiali associativi ovvero giocattoli, profumi, cibi, musiche, film, fotografie, aneddoti e sogni personali che i componenti del gruppo trovavano potessero avere un'assonanza con i due protagonisti della storia d'amore e la loro relazione.
Ne vennero fuori un'Ofelia aspirante suicida e un Amleto necrofilo: tutto sommato la storia d'amore perfetta! Senza stare qui ad approfondire l'articolata genesi di questa lettura quando quell'annuncio mi saltò sotto gli occhi, mi rimase facile riconoscere la "ragazza col chiodo fisso" ovvero Ofelia e la sua aspirazione suicida e "l'amante natura more" ovvero il nostro Amleto, non a caso, iconograficamente rappresentato con il teschio in pugno e una voluttuosa propensione al lutto. Ora, stando alle regole del gioco del caso, mi rimaneva da considerare il perché quell'annuncio portasse un "magra" attribuito alla "ragazza con chiodo fisso". Saltabeccando tra varie magrezze scoprimmo che al primo posto nella produzione di fantasie suicide ci sono gli anoressici e capimmo quindi che di anoressia si trattava per la nostra Ofelia. Di qui, mollammo gli ormeggi che ci tenevano legati all'Amleto e cominciammo un percorso di scrittura scenica che ci traghettò così lontano dal testo di Shakespeare da dimenticare i nomi di Amleto e Ofelia e sostituirli con quelli dei nostri attori.
In questo percorso abbiamo esplorato i temi del cibo, dell'eros, dell'attrazione per la morte e della fascinazione per le cose morte. Abbiamo costruito un'esile parabola narrativa che potesse darci l'opportunità di trasformare i temi in materiale rappresentativo cercando la maggiore semplicità possibile e così, come spesso ci è accaduto, la danza, la musica, le parti testuali, gli oggetti, sono stati utilizzati senza troppe attenzioni per l'unità dei registri espressivi nel tentativo di comporre una favola teatrale che con leggerezza potesse portare il peso dei temi che ci accompagnavano. Ciò che alla fine ci sembra possa essere rimasto è la consapevolezza che molto del dolore consumato nelle nostre vite sia figlio delle strutture di potere (sociali, famigliari) e dei loro valori e che solo l'amore, inteso come lo svincolare se stessi e gli altri da imposizioni sul come si dovrebbe essere e su cosa si dovrebbe provare possa emanciparci dal dolore. A volte questo svincolarsi dal comune sentire, può spingersi fino al limite estremo dell'esistenza come nel caso dei personaggi del nostro M'amanonm'ama ma a volte è la vita stessa che chiama alcuni suoi figli ad esplorarne i più segreti meandri e ad esperirne i più cupi segreti.
M'amanonm'ama
Cast:
Simona Augelli, Ottavia Bianchi, Elisa Cassero, Patrizia Ciabatta, Massimo Fanelli, Gloria Gulino, Monica Mignolli, Valeria Milillo, Alessandra Mortelliti, Emanuele Silvestri, Claudia Vegliante.
Regia
Luigi Saravo
Coreografie
Claudia Vegliante
Luci
Hossein Taheri
Assistenti alla regia
Eugenio Saravo, Valeria Milillo
Video e fonica
Fabio Ferrai Pocoleri
Riprese dal vivo
Brando Bartoleschi
Teatro Vascello
Via G. Carini 78 a Monteverde Vecchio (Roma)
M'amanonm'ama
30 31 ottobre e 1° novembre 2009 prosa
orari: ingresso ore 21.00
Prezzi 15,00 euro intero e 12,00 euro ridotto
articolo pubblicato il: 27/10/2009