In molti si aspettava ( o sperava) un autunno caldo, o caldissimo, a causa della crisi
economica che ha provocato gravi danni in molti Paesi. Non che in Italia non vi
siano state conseguenze, anzi, ma tutto sommato si temeva qualcosa di più
drammatico e di esplosivo dal punto di vista sociale. Non è finita, ma si spera che
l'uscita dal tunnel sia ormai vicina. Non si aveva sentore invece, salvo qualche
avvisaglia che anche noi a suo tempo abbiamo rilevato, di seri problemi politici nati
queste ultime settimane per incomprensioni, ambizioni e strategie sbagliate, proprio
all'interno della maggioranza politica uscita dalle ultime elezioni.
Si è andati vicini addirittura ad una crisi del governo Berlusconi? Forse. E'
certo comunque che i rapporti tra il premier e il presidente della Camera dei deputati
non sono più quelli di due anni fa. Berlusconi non può fare quello che vuole, dice il
secondo; il premier invece non si contenta di come vanno le cose e vorrebbe più
poteri per la presidenza del Consiglio spesso bloccata da un parlamento appesantito
da vecchi regolamenti e prassi fuori tempo.
Ma non è soltanto questa la causa delle tensioni tra i due fondatori del PDL.
Gianfranco Fini - che a lume di logica dovrebbe essere il naturale successore di
Berlusconi alla guida del partito - fa di tutto per mostrarsi diverso dal premier in
scelte politiche non irrilevanti nel campo dei problemi che interessano
particolarmente la maggioranza degli elettori che li hanno portati entrambi al
"potere". Fini non è soltanto "diverso" , ma addirittura irriconoscibile - dicono i suoi
avversari più espliciti - dal modo col quale vedeva le cose in un passato recente,
tanto da suggerire alla sinistra italiana - ancora alla ricerca di un vero "leader - di
nominarlo capo dell'opposizione.
Insomma Berlusconi si vede assediato dall'esterno e incompreso all'interno del suo
partito. Qualcosa del genere, pur con dimensioni più limitate, si registra del resto
anche nel partito democratico con il progressivo sganciamento dei cattolici
provenienti dalla ex DC . Insomma sembra di rivedere, i "fantasmi", per ora, dei
vecchi partiti della seconda repubblica : con le loro correnti, fantasiose e
inconcludenti, i capi e i capetti pronti alle "pugnalate" di rito, i trasformismi meno
previsti e prevedibili, con una spruzzatura di incredibili paradossi come quando con
tanta naturalezza si attendevano le dichiarazioni ritenute preventivamente "esplosive"
di un sanguinario capo della mafia.
articolo pubblicato il: 08/12/2009