La proposta di elevare a centocinquanta il limite orario sulle autostrade si annovera a pieno titolo in quel coacervo di decisioni contrastanti ed estemporanee che non aiutano il privato cittadino a comprendere in quale mondo stia vivendo.
L'idea avanzata dalla Lega ha trovato favorevole il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ma ha anche provocato un coro di no. Gli ambientalisti guardano all'enorme aumento dell'anidride carbonica nell'aria e c'è anche chi fa presente che si tratterebbe di aumentare il fabbisogno nazionale di petrolio. Ma le perplessità maggiori vengono da coloro che vedono molto probabile l'aumento degli incidenti stradali, con relativi morti. A calmare le polemiche non basta il fatto che l'aumento sia riservato "solo alle auto grandi". Un'auto "grande" può essere benissimo guidata da un cervello piccolo e basta viaggiare un po' per rendersi conto che tanti guidatori farebbero bene a prendere il treno.
Un'idea migliore sarebbe stata quella di imporre un limite minimo di velocità sulla corsia centrale, quando le corsie sono tre. Ci sono troppi guidatori che vanno a velocità infime sulla corsia centrale, pur quando quella di destra è completamente vuota, spesso venendo superati a destra da veicoli che vanno a velocità di gran lunga superiori.
Altra buona idea sarebbe stata quella di vietare a comuni e province l'utilizzo di strumenti per misurare la velocità sulle strade extraurbane; basta una delibera prefettizia per superare l'intoppo della contestazione immediata obbligatoria e molte amministrazioni periferiche per arrotondare i propri bilanci contano sugli introiti delle multe. Per non parlare degli autovelox taroccati che ogni tanto vengono scoperti.
Cominciò un politico socialdemocratico ad imporre una ventina di anni fa l'abbassamento del limite di velocità, salvo giustificarsi, quando fu poco dopo beccato dalla polizia stradale, con un candido "ma io avevo fretta". Tutti possiamo aver fretta, anche chi non è un potente e non dispone di un'auto blu.
La Lega sembra interessarsi particolarmente di traffico, ultimamente. Simpatica la proposta di multare i guidatori che fumano, come se non ci fossero altre occasioni di distrazione oltre a quella di accendersi una sigaretta. Ma di occasioni ce ne sono molte, come arrabbiarsi di brutto per telefono, sia pur con il vivavoce, cambiare il CD, calmare il bambino che frigna sul sedile posteriore...
A proposito di bambini, non si capisce perché la sanzione dovrebbe raddoppiare quando c'è un minore a bordo. Se è per combattere il fumo passivo dei bambini nessuno dovrebbe fumare in macchina, non solo il guidatore; non si capisce, altrimenti, perché non dovrebbero essere raddoppiate tutte le multe quando si trasportano bambini.
La realtà è che spesso leggi e circolari prendono forma senza un disegno organico, sembrerebbe quasi, a volte, solo per qualche idea scambiata al bar. Il cittadino medio ci capisce poco, se non che deve pagare e perdere punti a volte per limiti di velocità messi senza alcuna logica, se non quella di far guadagnare qualcosa a qualche ente locale affamato.
articolo pubblicato il: 09/12/2009 ultima modifica: 28/12/2009