E' comune l'idea che tutti i filosofi siano persone noiosissime, particolarmente austere. In genere e' vero il contrario, come dimostra Denis Diderot, il grande illuminista, che, persino nei suoi lavori piu' impegnativi, riesce a far sorridere.
Tipico esempio e' il suo Jacques il fatalista, piccolo capolavoro di arguzia che sembra scritto apposta per il teatro comico. Jacques e' un servitore imperturbabile, che non ha mai avuto nulla dalla vita, mentre il suo padrone e' un gentiluomo al di fuori dei classici schemi: colto e molto pasticcione. I due viaggiano insieme discorrendo e stuzzicandosi dialetticamente a vicenda, incrociando nel loro viaggio una varietà di personaggi. Ad ogni incontro cambia scena e dialogo e succede qualcosa di inaspettato.
Tra i suoi viaggi Jacques, derubato, finisce in carcere, mentre successivamente arriva in un albergo dove conosce una loquace vivandiera protettrice degli animali. Tra questi viaggi i due personaggi principali si raccontano storie d'amore vissute e fanno mille riflessioni: esemplare e' la vicenda della marchesa de la Pommeraye, una dama squisita, che per ferire un amante intrepido costruisce un vertiginoso castello di perfidie. Solo all'ultimo istante la sorte, ancor piu' maligna di lei, le strapperà la vittoria di mano.
Mille interruzioni hanno finora frammentato il racconto delle avventure amorose di Jacques, tanto che il suo padrone tenta, a sua volta, di narrare l'episodio piu' saliente della storia dei suoi amori. Ecco quindi una saga in cui un falso gentiluomo tenterà, per arricchirsi, di appioppargli una falsa vergine con pargoletto in pancia. Il gentiluomo eviterà per il rotto della cuffia le nozze riparatrici, ma si accollerà il pupo in vita natural durante. E via di seguito. Ma il lieto fine e' l'appannaggio classico dell'eroe della storia e Jacques trova la donna ideale. Potra' finalmente dormire tranquillo fidando nella fedelta' della sposa? Non chiediamo troppo. Meglio lasciar fare al destino. Dopo tutto lui e' un fatalista.
due tempi di Ida Omboni e Paolo Poli
in scena fino al 18 aprile
Teatro Manzoni
Via Monte Zebio, 14 c (Piazza Mazzini)
Informazioni e prenotazioni
Tel. 06/3223634