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editoriale
quando toccherà al piercing?
di Ada

Nessun puo' dire di essere al sicuro dopo la cattura per opera di terroristi irakeni de due giornalisti francesi. Tutta l'operazione del governo di Parigi iniziata nel 2001 dopo la strage di New York per distinguersi dagli americani (criticati per un presunto antislamismo) rischia di crollare e disfarsi. Certo gli Usa hanno eliminato il regime di Saddam, hanno messo a fuoco l'Irak, hanno messo le mani sul petrolio gia' destinato alle grandi compagnie d'Oltrealpe, hanno inferto con gli altri Paesi europei in Afghanistan un duro colpo al terrorismo mediorientale, ma non hanno mai coinvolto la religione islamica ed alcuni suoi aspetti quasi rituali in questa catastrofica guerra di culture. L'obbligo per le giovani allieve delle scuole francesi di non portare il velo islamico in aula e' qualcosa di piu' di un'offesa alla loro religione, sembra un'intromissione nella vita e nelle scelte di quel dieci per cento della popolazione francese o immigrata che si riconosce nel Corano, e' una dichiarazione di indipendenza dello Stato repubblicano dai riti e dal fondamentalismo islamico e di tutte le altre religioni. Da qui la reazione micidiale di chi guida l'arma assassina dei terroristi essendo in gioco il controllo politico e ideale delle popolazioni maomettane emigrate in Europa. Non vogliono in nessun modo che ci sia un'integrazione, che ci sia magari in futuro un'influenza indiretta delle scelte francesi sui popoli islamici ancora in patria.

Detto questo ci si augura che gli sforzi del governo francese per salvare la vita dei due giornalisti catturati e minacciati di morte siano conclusi felicemente e che questo episodio sia ricordato in futuro solo come un fatto di cronaca sia pure tra i piu' efferati e non come l'inizio di una vera guerra di religione. Il danno sarebbe per tutti, islamici ed europei. Perche' anche il laicismo ( e non la laicita' degli stati che non dovrebbe essere in discussione) puo' apparire a volte una religione. Non si comprende ad esempio, tanto per esser chiari, perche' in Francia si sia arrivati ad una cosi' drastica decisione contro i simboli dei vari culti ( cristiani ed ebrei hanno protestato tanto sommessamente che nessuno li ha sentiti) che puo' apparire piuttosto vessatoria ed eccessiva in un Paese definito - spesso a ragione - culla della liberta'. Io sono decisamente contro il "piercing", perche' antiestetico, antimoderno, a volte ridicolo, ma se qualcuno lo volesse vietare nelle scuole o fuori delle scuole andrei subito, confesso con molta fatica. a farmi forare il lobo dell'orecchio.

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