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teatro
"Gaslight"

al Teatro Trastevere di Roma


L'Associazione Culturale "Teatri&Culture" presenta

Gaslight di Patrick Hamilton - ispirato al film "Angoscia" del 1944

Dal 9 al 19 Dicembre 2010 al Teatro Trastevere
con: Maura Bonelli (Paula Manningham), Francesco Nannarelli (Jack Manningham), Carmine Balducci (Ispettore Rough), Elena Morara (Nancy), Franca Lumachi (Elizabeth)
REGIA ALESSANDRO LEONE

Il 9 dicembre il sipario del Teatro Trastevere di Roma si apre sulle atmosfere della Londra di fine '800, la stessa di Jack lo Squartatore. Tra salotti nella penombra, assassini a piede libero e fantasmi della mente si sviluppa la storia di "Gaslight (Angoscia)", ispirato all'omonimo film del 1944 con Ingrid Bergman - che vinse il suo primo Oscar come miglior attrice protagonista. Lo spettacolo, scritto da Patrick Hamilton, è diretto da Alessandro Leone, che afferma: "E' un testo straordinario, a metà tra il giallo e il thriller psicologico. Un viaggio psicologico (quasi psicopatico direi) verso l'abisso della follia e del non-ritorno."

Nell'Inghilterra vittoriana, in una casa cupa e piena di mobilia antica, vivono Jack Manningham insieme alla moglie Paula e alle due cameriere. Jack è un marito premuroso, attento alle esigenze e ai desideri della giovanissima moglie Paula: una donna dalla bellezza impallidita, resa stanca da un malessere psicologico che pare attanagliarla da qualche tempo. Nella casa, infatti, accadono strani avvenimenti. Oggetti che scompaiono misteriosamente e che, puntualmente, Jack ritrova nella scatola dell'uncinetto di Paula, sebbene lei non ricordi nulla. Sembra che la donna sia ormai sull'orlo della pazzia, e che stia seguendo le orme di sua madre, morta in un manicomio pochi anni prima. Dopo l'ennesimo furioso litigio tra i due per un quadro scomparso e per le imploranti dichiarazioni d'innocenza della donna, arriverà a far visita a Paula l'ispettore di polizia Rough, che forse porterà "alla luce" molti dei misteri che avvolgono la cupa abitazione. Il testo portato in scena è quello della versione teatrale (1938), sebbene vi siano molti riferimenti anche alla versione cinematografica del 1944, diretta da George Cukor e interpretato da Ingrid Bergman, Charles Boyer e da Joseph Cotten, affiancati da un'esordiente Angela Lansbury nel ruolo della cameriera Nancy.

NOTE DI REGIA Di Alessandro Leone Avvenne un po' per caso il mio incontro con Hamilton: fu l'incarico che mi diede il regista Danilo Sorgi di fotocopiare il testo "Via dell'Angelo" (poi Gaslight) alla Biblioteca Teatrale del Burcardo quando ero un giovane apprendista-attore presso il suo laboratorio di recitazione (eravamo ancora in epoca "ante-web"). In quel periodo partecipavo alle letture facendo le seconde parti, ovvero leggevo i personaggi maschili quando alle prove mancavano gli attori a cui erano state affidate. Ed è da allora che corteggio questo racconto e che stipulai un patto a "lungo termine": decisi che lo avrei portato in scena quando più esperienza e più maturità artistica me lo avrebbero permesso. Nel frattempo l'ho analizzato da differenti prospettive, ho ripetutamente visto la versione cinematografica ("Angoscia", con un'insuperabile Ingrid Bergman) e l'ho lasciato sedimentare (volutamente) a lungo. Perché? Perché è un testo complesso, perché oltre al giallo apparentemente lineare, costruito sul modello del classico "thriller vittoriano", emergono progressivamente sfumature sempre più complicate della psiche dei personaggi e, man mano che la vicenda si sviluppa, si materializzano sentieri sempre più contorti e intrigati della mente umana. L'intreccio e le interazioni dei protagonisti conducono lo spettatore in un crescendo di smarrimento e confusione, di progressiva evanescenza della percezione logica, in una dimensione di angoscia (appunto) dove la lucidità si sgretola sotto i colpi dei dubbi, e la realtà si perde nelle ombre del sospetto. Un viaggio psicologico (quasi psicopatico direi) verso l'abisso della follia e del non-ritorno. Sarà la capacità deduttiva e la tenacia dell'ispettore Rough a far riemergere Paula dalle tenebre, come nella vita sono la razionalità e la determinazione a salvarci dai conflitti e dalle contraddizioni della nostra interiorità. E' con questa consapevolezza e con la maturità dei miei quasi cinquant'anni che ho deciso di onorare il mio impegno con Hamilton: ho radunato intorno a me un cast di professionisti, con cui ho condiviso la mia esperienza e l'interpretazione del testo, e ho riadattato il copione in una chiave più personale, pur rimanendone fedele nei contenuti.

Al TEATRO TRASTEVERE via Jacopa de' Settesoli 3 - 00153 ROMA Tel.: 06 83664400 Da Martedì a Sabato alle 21.00 - Domenica alle 18.00 www.teatrotrastevere.it

BIGLIETTI Intero: 13 € Ridotto: 10 € Ridotto cortesia: 3 € Al costo del biglietto si aggiungono 2 € di tessera associativa al teatro

articolo pubblicato il: 01/12/2010

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