Direttore artistico Manuela Kustermann
Stagione Teatrale 2010-2011
dal 15 febbraio al 6 marzo
MARBLE
di Marina Carr
Traduzione Valentina Rapetti
Con Paolo Giovannucci, Paolo Zuccari, Teresa Saponangelo, Antonella Attili.
Regia Paolo Zuccari
Assistente alla regia Marco Canuto
Scene Francesco Ghisu
Costumi Antonella Mancuso
produzione TSI La Fabbrica dell'Attore - Officine Puricelli - Tournesol
Dopo il grande successo di A cena con amici di Donald Margulies prosegue il progetto di indagare sulle problematiche del rapporto uomo-donna nella contemporaneità.
Due coppie assistono al disfacimento del proprio matrimonio quando uno dei due personaggi maschili e la moglie dell'altro iniziano a sognare lo stesso sogno. E lì i due fanno l'amore con una passione travolgente...
più a fare a meno, è inventato nella loro testa e la sua potenza è disarmante.
Morire di un cuore vuoto è un crimine. Questa è la percezione inconsapevole che muove i personaggi di Marble di Marina Carr.
Due coppie assistono al disfacimento del proprio matrimonio quando uno dei due personaggi maschili e la moglie dell'altro iniziano a sognare lo stesso sogno. E lì i due fanno l'amore con una passione travolgente.
La vita senza amore, o l'amore senza vita sono un destino insopportabile. E nella legge implacabile della sopravvivenza emotiva, oggi, o si ha la capacità di adattarsi velocemente, di dimenticare un amore in fretta e furia e trovarne presto uno nuovo, o si sta trincerati in un rito borghese anestetizzante finchè da qualche parte l'irrazionale sotto forma di desiderio prorompe inaspettato.
In Marble i personaggi s'innamorano addirittura dello sconosciuto: l'uomo e la donna che si sognano in realtà non si conoscono, se non per i racconti del rispettivo partner. E il desiderio, non solo sessuale, rimasto represso e inascoltato per anni e che si manifesta violentemente nel sogno supera per importanza la prosperità materiale e gli agi economici delle due coppie. Improvvisamente si è pronti a rischiare tutto. Non si pensa nemmeno di nascondere quello che si sogna. Il tradimento, pur se virtuale, non è taciuto, al contrario è ribadito in continuazione, come se non fosse un problema per l'altro. Il bisogno affettivo urla cittadinanza staccandosi dalla cornice comoda e rassicurante della famiglia. Il mondo quotidiano è ormai freddo, senza vita e senza senso. E i personaggi persi in una crisi ancora priva di coscienza non hanno nemmeno bisogno di fare l'amore davvero, si tradiscono senza tradirsi, perché il vero amante, quello di cui non riescono. Un rapporto in continua e veloce evoluzione che ci trova spesso sbigottiti e impreparati e ci costringe a scelte difficili e piene di incognite. Il punto di vista di Marina Carr è assolutamente nuovo e originale. La sua specifica qualità è nella natura primitiva, arcaica e insieme profondamente semplice della rappresentazione dei rapporti umani. I personaggi non agiscono secondo una volontà consapevole, al contrario sono abitati da un istinto, quello della sopravvivenza. E il marmo che fa da scenografia agli incontri onirici tra i due è la morte, nel suo ambivalente valore di attrazione e cornice insopportabile da cui voler fuggire.
I sogni fagociteranno la realtà. Così dice la donna che sogna al marito: "E' come se la mia vita reale accadesse quando vado a dormire e io e te siamo un sogno difficile da ricordare da sveglia... è la prosaicità della vita che non sopporto più. Mi guardo attorno e tutto ciò che è irregolare, irrazionale, opaco è ciò che mi appare bello adesso. Cosa sono queste regole senza senso secondo le quali viviamo? Chi le ha decise e perché? E nel momento in cui rivendico una certa personalità, tu mi rifiuti. Non c'è più neanche l'ombra della mia essenza. Sono così stanca di comportarmi bene."
In una conferenza tenuta nel 1997 all'Abbey Theatre di Dublino, Carr citò il poeta inglese John Keats, ricordando la definizione di ciò che lui chiamava "potenziale negativo": "essere nell'incertezza, nel mistero, nel dubbio, privi di quell'irritabile necessità di ricorrere alle prove e alla ragione". Questo è ciò che Marina Carr esprime attraverso il teatro.
Prezzi: Intero € 18,00, ridotto € 15,00 nostri convenzionati e UNDER 26 E OVER 65,
ridotto gruppi € 12,00
Orari repliche: dal martedì al sabato ore 21 domenica ore 18
Teatro Vascello via G:Carini, 78 Roma,06 5881021 - 06 5898031 - fax 06 5816623
articolo pubblicato il: 11/02/2011 ultima modifica: 28/02/2011