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arte e mostre
da Dürer a Rembrandt a Morandi
di Manuela Mattei

Alla Pinacoteca Tosio Martinengo, a Brescia, una selezione di una sessantina di opere provenienti dalla propria ricchissima sezione grafica, comprendente tra l’altro un nucleo di quasi duecento stampe rembrandtiane, tutte di straordinaria bellezza, che coprono un arco temporale dal XV al XX secolo.

Un cospicuo patrimonio di stampe, ad iniziare da due esemplari di Martin Schongauer delle serie ‘Vita della Vergine’, capolavoro della prima maturità artistica dell’artista tedesco, fra cui appunto ‘Natività’, uno dei pezzi più rari ed antichi della Sezione Disegni e Stampe dei Civici Musei.

Quindi di Albrecht Dürer citiamo ‘San Sebastiano penitente nel deserto’, opera giovanile del maestro, il quale iniziò ad utilizzare il bulino verso il 1495, che risente dell’influsso della pittura veneta, che l’artista aveva avuto modo di apprezzare in occasione del suo primo viaggio in Italia; per inciso, ricordiamo che la collezione di stampe della Pinacoteca Tosio Martinengo comprende la serie quasi completa delle opere del Dürer.

In rassegna anche preziose incisioni del Cinquecento italiano, con opere di Marcantonio Raimondi, notevole un esemplare del cosiddetto ‘Stregozzo’, di Annibale Carracci, presente con ‘Susanna e i vecchioni’; di Cristofano Robetta, con ‘Vecchia e due coppie di amanti’, e di Federico Barocci con ‘Annunciazione’, tanto per citare alcuni artisti tra i più noti.

Sono presenti anche vari artisti del Seicento italiano, fra cui G.B. Castiglione detto il Grechetto, con ‘Ritrovamento dei corpi dei santi Pietro e Paolo’, un’acquaforte risalente alla maturità artistica dell’artista, e Pietro Testa detto il Lucchesino, con ‘Sacrificio di Ifigenia’, nonchè del Settecento, con acqueforti dei Tiepolo, di Piranesi e del Canaletto, presente con una veduta che rappresenta il burchiello che collegava Padova Venezia, ‘Alle porte del Dolo’; quindi ricordiamo ‘San Sebastiano curato da Sant’Irene’ di Giovanni David.

A seguire, incisioni di Giuseppe Longhi, Luigi Calamatta, presente con un particolarissimo ‘Ritratto di George Sand’, Mosè Bianchi, Giovanni Fattori, Adolfo Wildt, Carlo Carrà e Giorgio Morandi, con un’acquaforte considerata tra i capolavori dell’attività incisoria dell’artista, ‘Grande natura morta con lampada a destra’.

Presenti in rassegna anche opere di artisti della scuola fiamminga ed olandese, con opere di Luca di Leida ed ovviamente di Rembrandt, del quale ricordiamo il pregevole ‘Ritratto di Lieven Willemsz. van Coppenol’, acquaforte, puntasecca, bulino. Inoltre, ‘Testa di fauno di profilo’ di Gilles Demarteau, ‘La calunnia di Apelle’ di Dominique Vivant Denon, e ‘Ritratto di Antonio Canova’ di Antoine Louis François Sergent-Marceau, tanto per citare alcune altre opere, riprodotte anch’esse in un pregevole catalogo edito da linead’ombralibri, comprendente inoltre saggi di curatori Elena Lucchesi Ragni e Maurizio Mondini e del consulente scientifico Jaco Rutgers.

Sino al 20 marzo 2005, tutti i giorni, dalle ore 9 alle 19; per eventuali contatti tel. 0438.21306.

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