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il progetto archimede
di Manlio Morandi

Il premio nobel Rubbia ha sviluppato, in collaborazione con l'ENEL il progetto "Archimede". Di cosa si tratta? è una intuizione che solo le grandi menti possono captare nell' immenso mondo della potenzialità che ci circonda e che attende solo di essere percepita. Archimede, come è noto, respinse le navi romane bruciandole con l'aiuto di specchi e di lenti. E' storia o leggenda? È storia se consideriamo le reali possibilità che questo binomio, specchi lenti, siano riuscite realmente a respingere l'assedio dei romani; è leggenda se ciò fu soltanto una intuizione di Archimede basate su solide basi scientifiche. La concentrazione del calore captato dagli specchi, convogliato su delle lenti avrebbe realmente potuto far bruciare i legni romani. Da bambini tutti abbiamo usato una lente per accendere il fuoco: paglia, carta o qualunque altro elemento combustibile veniva utilizzato per far nascere quella fiammella che per noi aveva il sapore del potere e del mistero. Da un giuoco, con il lampo di un genio, Carlo Rubbia ha superato e surclassato lustri di esperimenti sui pannelli solari tradizionali. Esperienze senza dubbio affascinanti ma che hanno indiscutibili limiti: la conservazione del calore, la disponibilità di energia quando il sole è oscurato dalle nuvole, lo "stoccaggio" dell'energia nel tempo. A tutto questo il progetto Archimede ha dato una risposta interessante con un prototipo realizzato nella sede dell'Enea e con la avanzata fase di costruzione di un primo sistema completo in Sicilia dove "Un campo solare composto da 360 specchi (collettori parabolici) concentrerà la luce del Sole su tubazioni percorse da un nuovo fluido a base di sali che ha la proprietà di accumulare il calore. Ciò renderà disponibile calore ad alta temperatura in ogni momento della giornata e in qualsiasi condizione meteorologica. In questo modo sono superati i problemi tipici delle fonti energetiche rinnovabili. L'energia termica così raccolta produce vapore ad alta pressione che, convogliato nelle turbine della centrale, incrementa la produzione di energia elettrica. Questo riduce il consumo di combustibili fossili migliorando, di conseguenza, le prestazioni ambientali" In altre parole Rubia ha concepito degli specchi parabolici che concentrando il calore del sole su di un tubo posto in posizione ottimale riesce a raggiungere temperature inimmaginabili. All'interno di questo tubo è contenuta una miscela di liquidi e sali particolari che hanno la peculiarità di mantenere il calore con una dispersione dell'1% giornaliero. La temperatura che si raggiunge con questo sistema arriva a circa 600 gradi, con un incremento futuro che arriverà ai 1000 gradi. Se i raggi del sole non fossero disponibili per lungo tempo la centrale potrebbe comunque fornire calore necessario a far girare le turbine per creare energia. Energia pulita che ha come scorie sali altamente fertilizzanti. E' un mondo nuovo che si apre, è un mondo che se le notizie fornite sono certe, dovrebbe sconvolgere il mercato dell'energia. L'applicazione siciliana dovrebbe far risparmiare milioni di tonnellate di carburante, fornendo energia pulita a 20.000 abitanti. E' solo un prototipo, con costi che si ripagano in 5 anni. Ma non solo: nell'era futuribile si parla tanto di auto che utilizzeranno l'idrogeno. Per la produzione dell'idrogeno si deve ricorrere alla combustione di agenti inquinanti. Ciò significa che anche raggiungendo l'obbiettivo di avere auto all'idrogeno non si risolverebbe alla base quel circuito perverso della combustione di sostanze tossiche. Con il progetto "Archimede" si chiuderebbe finalmente un cerchio che potrà ottenere idrogeno senza dover ricorrere a combustibili dannosi. Approfondite questo stupendo progetto che è già una realtà, visitando i due siti che vi sottoponiamo.
http://www.enel.it/eventi/priolo/progettoArchimede.asp?m=2
http://www.enea.it/
P.s. nel primo sito visitate la demo in 3D.

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