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arte e mostre
Monet, la Senna e le Ninfee
di Manuela Mattei

A Brescia, presso il Museo di Santa Giulia, nell’omonimo complesso nella parte romana della città, nei pressi del Capitolium, una delle più grandi esposizioni di pittura in Europa, con oltre centodieci opere provenienti da musei e collezioni di tutto il mondo, dedicata a Monet ed alla Senna, in un percorso espositivo suddiviso in otto sezioni, dal titolo ‘Monet, la Senna e le ninfee – Il grande fiume e il nuovo secolo’.

Due le novità, di cui la prima è assoluta e consiste nella ricostruzione, in dimensioni naturali, del famoso bateau-atelier di Monet, ad opera di un maestro d’ascia veneto, in uno ad uno studio dell’interno della cabina; la seconda novità consiste nella ricostruzione, in scala, dell’intera proprietà dell’artista a Giverny, un grande plastico dalle dimensioni di cinque metri per lato.

La rassegna propone un lungo viaggio sulle rive della Senna, soffermandosi all’inizio su due straordinari precursori del paesaggio impressionista, quali Charles-François Daubigny, di cui ricordiamo ‘Le chiatte’, e Camille Corot, presente fra l’altro con ‘La Senna e il ponte vecchio a Limay’, provenienti rispettivamente dal Museo del Louvre e di Los Angeles.

La seconda sezione è dedicata ai quattro amici impressionisti che più hanno dipinto la Senna, Camille Pissarro, Pierre-Auguste Renoir, Alfred Sisley e Gustave Caillebotte, presente con ben tredici opere sulle oltre quaranta totali della sua produzione: ricordiamo in particolare, di quest’ultimo artista, ‘Biancheria stesa sulla riva della Senna’, uno dei tre studi preparatori per il quadro incompiuto della stesso titolo; ‘La Senna a Argenteuil’ di Renoir, ‘Il porto di Rouen, Saint-Sever’, di Pissarro, e ‘La Senna a Suresnes’ di Sisley.

Sei opere di Monet nella terza sezione della rassegna, dal titolo ‘Monet da Le Havre a Parigi’, fra le quali ricordiamo il primo dipinto esposto da Monet in vita, ‘Il promontorio della Hève con la bassa marea’,’La marina, navigazione al chiaro di luna’, certamente il più bel notturno impressionista, e ‘Il Quai di Louvre’, 1867, il primo quadro dipinto dall’artista a Parigi.

Nella quarta sezione tutte opere di Monet, presente in rassegna con circa cinquanta tele, fra le quali ricordiamo ‘Primavera ad Argenteuil’, dalle splendide tonalità cromatiche, un angolo di natura incontaminata che contrasta con ‘Il ponte della ferrovia a Argenteuil’, un soggetto che ha interessato l’artista in diverse occasioni.

Nella quinta sezione ancora Charles-François Daubigny con uno splendido olio, ‘L’isola dell’amore’, un angolo di natura ancora vergine con l’immagine di alcuni battelli privi di qualunque presenza umana, quindi Monet con ‘Canottieri a Argenteuil’ e ‘Regate a Argenteuil’, un dipinto vibrante di luce realizzato in un tardo pomeriggio d’estate dall’artista dal suo bateau-atelier, oltre a vari oli che ripropongono lo stesso bateau-atelier ad opera di Monet ed altri artisti, quali Léon Peltier e Daubigny, con una acquaforte che ne riproduce l’interno.

Quindi ancore tutte opere di Monet, nelle ultime tre sezioni, da ‘Vétheuil’ e ‘Campo di papaveri vicino Vétheuil’ sino a ‘Ramo della Senna vicino Giverny’ ed alle varie rappresentazioni di ‘Ninfee’, tra le quali ricordiamo quella realizzata nel 1897/98 circa, molto spontanea perché mostra una rapidità di esecuzione cui si unisce le bellezza delle due ninfee bianche dal cuore giallo.

Nell’ultima sezione della rassegna, infine, un solo olio di grandi dimensioni, ‘Glicini’, un soggetto presente in sole nove opere di Monet, una dilagante fioritura sospesa sopra uno stagno di ninfee, realizzato nel 1919/20 ed avuto in prestito dal Gemeentemuseum dell’Aia.

Accompagna la rassegna un pregevole volume di grande formato edito da linead’ombralibri, con la riproduzione delle opere e vari saggi critici.

Sino al 20 marzo con orario 9-19 dal lunedì al giovedì; venerdì, sabato, domenica ed altri festivi ore 9-21. Per eventuali contatti tel. 0438 21306.

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