Un gruppo di importanti personaggi di San Paolo del Brasile, molti dei quali di chiara origine italiana, capitanato dallartista plastica Maria Bonomi, ha raggiunto lo scopo di convincere le autorita a restaurare ledificio di San Paolo chiamato O Martinelli, dal nome del suo primo proprietario, nonno della Bonomi.
La storia di Giuseppe Martinelli sembra uno di quei film americani sui self made man. Sbarcato in Brasile a 19 anni, nel 1889, con in tasca solo un titolo di conte che non gli serviva nemmeno a comprarsi un panino, ne in patria ne tantomeno allestero, si mette a fare i lavori piu umili, prima il muratore, poi il macellaio. Lavorando lavorando riesce a divenire un importante armatore. Potrebbe fermarsi qui, ma non lo fa, e rischiera di trovarsi nuovamente senza un centesimo.
Martinelli decide di vendere tutta la sua flotta e costruire il piu bello e grande edificio del Sudamerica, con uno stile architettonico che ricorda vagamente Versailles. Le disposizioni municipali proibiscono gli edifici oltre i dodici piani; Martinelli ne progetta dodici, poi riesce a farne accettare quattordici, poi diciotto, venti, ed infine una specie di attico imperiale destinato ad uso personale.
Senza chiedere finanziamenti costruira quello che allora fu considerato la torre Eiffel dellAmerica latina. Ledificio viene costruito con grande accuratezza, d'altronde il proprietario aveva fatto il muratore. Il cemento viene fatto venire dalla Norvegia, i sanitari dallInghilterra, i marmi da Carrara, specchi e vetrate dal Belgio.
Linaugurazione viene fatta alla grande, con Marconi che giunge espressamente dallItalia per ammirare lattico, mentre il duca di Windsor, proprio quello che rinuncera per amore al trono, sara il primo spettatore del cinema Rosario, ubicato a pianterreno. Non mancano le evoluzioni del famoso dirigibile Zeppelin.
Nel 1934 Martinelli, pieno di debiti, e costretto a vendere il sogno della sua vita al governo italiano. Pochi anni dopo, nel 1943, il Brasile in guerra confisca il palazzo.
Nel dopoguerra inizia una lenta decadenza, con labbandono degli appartamenti da parte dellalta societa paulista e larrivo di inquilini sempre piu modesti, fino a diventare una specie di casermone popolare, con gli ascensori che non funzionano piu ed episodi di violenza urbana, piccola e talvolta grande.
Adesso, grazie alle pressioni sulle autorita da parte della Fondazione amici del Martinelli, ledificio e stato completamente restaurato, ad eccezione, per ora, dellattico, ed e tornato ad ospitare inquilini dalle robuste capacita economiche.
Il conte Martinelli, nelloltretomba, potra tirare un sospiro di sollievo.