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la Thunderbird esce di produzione

Nel 2002 la Ford decise di rimettere in produzione la mitica Thunderbild, ovvero la T.Bird, come l’hanno chiamata per mezzo secolo gli americani, nonostante ne abbia venduto cinquantacinquemila unita’ in tre anni.

L’auto per anni rappresento’ il traguardo di tanti statunitensi ed il sogno impossibile di tanti italiani che la vedevano al cinema, per poi salire sulla propria Seicento. Forse l’unico italiano a possederla fu il cantante genovese Fred Buscaglione, che a bordo di una T.Bird rosa confetto si schianto’ contro un autocarro, a Roma.

Fu presentata dalla Ford al Salone di Detroit del 1954, per contrastare la Corvette della rivale General Motors. L’idea era azzeccatissima e per ogni Corvette venduta dalla G.M. la Ford vendette quattro Thunderbild, quasi che, omen nomen, non si potesse resistere a quella macchina che in inglese vuole dire Uccello di tuono, ma che prendeva spunto da un essere della mitologia indiana, lo “Spirito guardiano con potere di creare piaggia e tuoni”.

La prima T.Bird era equipaggiata con un potente motore V8 di 4,8 litri di cilindrata, in grado di sviluppare 193 cavalli, per una velocita’ massima di 185 Km/h ed un’accelerazione da 0 a 100 km in 9,7 secondi. Nel 1958 il motore V8 verra’ portato a 6,3 litri, con capacita’ di sviluppare, a scelta del compratore, 300, 375 e 401 cavalli.

Era indubbiamente una macchina sportiva, ispirata alla Jaguar ed alla Ferrari, ma con una linea sempre piu’ lussuosa, nel cambio da un modello all’altro. La capote di tela (che poteva sostituire quella rigida, di lamiera, fu sostituita da una in fibra di vetro, le porte da due passarono a quattro, con quelle anteriori che, innovazione per i tempi, si aprivano controvento, poi la capote fu per tutti i modelli in vinile. Restarono per diversi anni le ruote cerchiate di bianco, secondo il gusto americano per le macchine sportive.

Pian piano pero’ la T.Bird perdeva la sua linea e la sua essenza di macchina sportiva per diventare sempre piu’ lussuosa e pesante. La nuova strategia di produzione non piaceva molto ai compratori e nel 1972 se ne vendettero poco piu’ di un migliaio di esemplari. Un anno dopo la crisi petrolifera le dette la spallata definitiva.

Tre anni fa l’idea di rilanciarla, ma, nonostante le vendite tutt’altro che trascurabili, dato che si tratta di una macchina di lusso, la Ford ha deciso di chiudere la linea di produzione. La Thunderbild restera’ cosi’ solo nel mito degli anni Cinquanta-Sessanta, tempi di ricostruzione, di boom e di sogni poco o nulla realizzabili, soprattutto di qua dall’Atlantico.

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