Le cronache di Spagna ci riportano periodicamente alla memoria due diatribe. La prima è la questione della sovranita' della rocca di Gibilterra, periodicamente rivendicata da Madrid per questioni di appartenenza territoriale (ma gli abitanti originari furono costretti ad esulare in un piccolo centro dell'Andalusia); la seconda riguarda le mire del Maroco su Ceuta e Melilla, con annesso isolotto di Perejil (mesi fa ci fu uno sbarco marocchino, con immediato controsbarco spagnolo).
Molti, invece, ignorano, anche nella penisola iberica, che ormai da
secoli si trascina una diatriba di confine tra Spagna e Portogallo su di un
territorio tra i piu' periferici del Regno spagnolo, quello di Olivenza, piccola citta' dell'Estremadura, sulle rive del fiume Guadiana.
Per due secoli il Portogallo ha intrapreso azioni diplomatiche per riottenere il territorio dalla Spagna. Trattati bilaterali ed incontri bilaterali hanno fatto credere ogni volta che era imminente la restituzione del territorio, ma fino ad oggi la questione non ha trovato soluzione.
Per impedire il riconoscimento tacito dello statu quo il Ministero degli esteri portoghese rivendica periodicamente il territorio. La posizione ufficiale portoghese è ferma nel non riconoscere il principio di sovranita' spagnola. Nel 1990 è stata avanzata da parte spagnola la proposta di ricostruire il ponte di Ayuda, un manufatto in stile manuelino distrutto nel 1709, durante la guerra di Successione spagnola. Quattro anni dopo le autorita' portoghesi hanno tolto la propria adesione ai lavori, perché la partecipazione all'opera avrebbe significato riconoscere la sovranita' spagnola su Olivenza. Alla fine si è pervenuti ad un accordo, secondo il quale i lavori sarebbero stati a carico esclusivamente del Portogallo, con l'implicita ammissione che non si trattava di un ponte internazionale tra due frontiere.
Nel 1995, si è riproposta la questione quando si è trattato di progettare l'invaso di Alqueva , che avrebbe interessato alcuni ettari di terreno in territorio spagnolo. I tecnici portoghesi, nel progetto, avevano "dimenticato" i terreni appartenenti al comune di Olivenza. Solo successivamente l'omissione fu corretta, ma nei documenti apparve chiaramente la dicitura "Territorio di Spagna e di Olivenza", per rimarcare la estraneita' del territorio al regno di Spagna.
Nonostante l'entrata dei due Paesi in Europa, la querelle non si è risolta.
Nel 1988 a Estremoz, in Portogallo, si è costituito il Comitato Olivenza Portoghese, con lo scopo di difendere la Lusitanita' del territorio oliventino, messa in pericolo dal sistema educativo regionale dell'Estremadura, completamente incentrato sulla lingua e la cultura ispanica. Il Comitato è andato ad aggiungersi ad un'altra istituzione, il Gruppo amici di Olivenza, che dalla fine degli anni Trenta fa sentire la sua protesta politica, con convegni, dibattiti, pubblicazioni.