Un tornado si è abbattuto il 6 maggio su tutti i partiti senza risparmiarne nessuno.
L'origine un signore che di mestiere fa (faceva ?) il comico, ma che ora si è assunto il compito di fustigare a male parole, insultando tutto
il mondo, spesso con qualche ragione. In un grave momento di crisi vera
della politica in genere, il barbuto Beppe Grillo ha avuto la meglio scompaginando gli schieramenti convenzionali, dal Pdl al PD al Nuovo centro di Casini fino al gruppo di Di Pietro: Tutti i partiti che si erano assunti il compito di sostenere il governo di emergenza di Monti ( anche per colpe dei tecnici , che poi tanto bravi non sarebbero perché almeno finora ai sono limitati ad aumentare tasse e balzelli affini) sono stati colpiti
dal flagello primaverile di Grillo e dei suoi amici reclutati in tutta Italia in poche settimane via internet, senza che nessuno, o quasi, si conoscesse fra
loro. Una bella compagnia di ignoti (bravi ?) lanciati in una campagna elettorale sia pure amministrativa, con un capo ed una coda, tutti ad urlare contro il mondo intero. Una piccola valanga di voti da parte di chi giustamente non ha scelto l'altra via,quella dell'astensione, che punisce solo se stessi perché si rinuncia ad un diritto politico conquistato con decenni di lotte e che in moltissimi Paesi ancora viene negato a tutti. Quindi un voto azzeccato? Si, potremmo dire, se serve ad incanalare la protesta di giovani (o anche incanutiti) verso sbocchi politici democratici, rifiutando le sirene un po' arrochite, ma sempre velenose del terrorismo, che ogni tanto si fanno purtroppo sentire.
Infine una scelta personale. Se si tratta di scegliere tra comici io scelgo il Totò che invitava a votare per lui in un famoso film. Armato di regolare megafono (non c'era internet) s'imponeva, senza offendere nessuno, con un "Votate Antonio La Quaglia". Volete mettere?
articolo pubblicato il: 08/05/2012 ultima modifica: 22/05/2012