A Siena, al Complesso Museale di Santa Maria della Scala - Palazzo Squarcialupi, edificato di fronte alla Cattedrale e già uno dei primi ospedali europei, tra le cui principali funzioni figurava quella dell'accoglienza dei bambini abbandonati, i 'gettatelli', è in corso una rassegna sulla complessa fenomenologia del falso d'arte fra Otto e Novecento, in particolare quella sviluppatasi nella provincia senese.
Il fenomeno della produzione di falsi, infatti, non era limitato al solo rifacimento di quadri antichi, ma ebbe il suo asse portante nel desiderio di riappropriarsi delle tecniche degli antichi maestri da parte di diversi artisti che, molto spesso, raggiunsero livelli qualitativi tali da far considerare ancor oggi le loro opere come autentiche opere d'arte.
Gli artisti dediti alla contraffazione di opere d'arte antica furono diversi: fra questi spiccano il cosiddetto 'falsario spagnolo', con 'Scene di caccia al cervo' e 'Trittico', tempere su tavola in stile XV secolo, e il cremonese Alceo Dossena, attivo prevalentemente a Roma, con 'Madonna con il Bambino', un legno policromato in stile di Giovanni Pisano, o 'Madonna con il Bambino', San Giovannino, Sant'Anna e due cherubini', un marmo in stile di Donatello.
Ma anche Umberto Giunti, 'falsario in calcinaccio', con 'Passeggiata a tre', 'Coppia rinascimentale', 'L'ammonizione alla concordia', 'Giovane coppia', 'Dramma muto' e vari personaggi 'rinascimentali', tutti frammenti di affresco in stile XV secolo; le tempere sa tavola 'Ritratto virile' in stile prossimo ad Antonello da Messina, e 'Ritratto di giovane' in stile prossimo a Sandro Botticelli.
Di puro stile botticelliano sono invece 'Madonna con il Bambino', 'Madonna con il Bambino e un angelo' nella doppia versione a tempera su tavola, le Madonne in stile Francesco di Giorgio, Sano di Pietro e Matteo di Giovanni, che sicuramente testimoniano le grandi capacità tecniche e di esecuzione di Umberto Giunti.
Ma certamente un ruolo importante fu quello svolto da Icilio Federico Joni a Siena, uno dei 'gettatelli' del Santa Maria della Scala, a cominciare dalle 'biccherne' che, sia pure ritenute autentiche, nulla avevano a che fare, da un punto di vista formale, con le coperte dei registri del vecchio ufficio comunale, sino a vari trittici in stile XV secolo, la 'Madonna con il Bambino' e la 'Vergine annunziata' in stile senese del XIV scolo, o le tre tavolette raffiguranti episodi della vita dei santi Cosma e Damiano, nello stile Sano di Pietro.
Ed ancora le Madonne in stile Neroccio di Bartolomeo Landi, in stile prossimo a Duccio di Buoninsegna, Sano di Pietro, Pietro Lorenzetti, Francesco di Giorgio, o la 'Madonna in trono con il Bambino', in stile di pittore tardo duecentesco, di eccezionale fattura anche per le rilevanti dimensioni, 'Cristo morto tra Maria e Giovanni' in stile prossimo a Mantegna, da Giovanni Bellini, un pittore quattrocentesco non toscano, a dimostrazione della facilità con la quale Icilio Federico Joni era in grado di muoversi a proprio agio nei diversi stili dei grandi maestri del passato: non falsi d'autore ma, come abbiamo già detto, vere e proprie opere d'arte a sé stanti.
In rassegna anche opere, tra tanti, di Fulvio Corsini, Gino Nelli, Igino Gottardi, Bruno Marzi e Ferruccio Vannoni, tutte di alto artigianato, non necessariamente realizzate con intenti fraudolenti.
Accompagna la rassegna, articolata in sette sezioni, un pregevolissimo volume di grande formato di circa trecento pagine, edito da Protagon Editori, a cura di Gianni Mazzoni, con la riproduzione delle opere ed esaustivi saggi critici.
Unita alla rassegna un'autobiografia di Icilio Federico Joni, 'Le memorie di un pittore di quadri antichi', con testo bilingue italiano/inglese, in versione originale rispetto all'edizione 'purgata' anglosassone del 1936.
A Siena, presso il Complesso Museale di Santa Maria della Scala - Palazzo Squarcialupi, sino al 3 ottobre, con apertura tutti i giorni dalle ore 11,00 alle ore 19.00.
Il biglietto della mostra varia dai 3,00 euro per gli studenti ai 7,00 della tariffa intera; il biglietto cumulativo con visita al Complesso Museale di Santa Maria della Scala varia invece da 6,00 euro a 10,00; visite guidate per gruppi da 15 a 25 persone euro 60,00 in lingua italiana, ed euro 70,00 in lingua inglese, francese, tedesca e spagnola.