Gli autonomisti catalani, galiziani e baschi hanno trovato un insperato alleato nella rivista Psychology and Aging.
Secondo la rivista il parlare due lingue con fluidita' aiuterebbe a destreggiarsi nella vita, ad avere una vecchiaia piu' lucida e addirittura a prevenire malattie tipiche della senescenza come l'Alhzeimer.
La ricerca afferma che le persone che hanno appreso due lingue nei primissimi anni di vita sarebbero in grado di avere reazioni migliori dei monolingua in alcuni impegni.
Lo studio partiva dalla premessa che le conoscenze acquisite ed i procedimenti abituali (la cosiddetta intelligenza cristallizzata che guida le azioni abituali, come il mangiare) resistono meglio al passare degli anni delle occupazioni denominate intelligenza fluida, come il guidare una macchina.
Alcuni volontari sono stati messi davanti ad uno schermo di computer in cui appariva una teoria di quadrati, mentre era chiesto loro di premere un determinato comando quando i quadrati apparivano in un certo lato dello schermo. I bilingue hanno dimostrato una maggiore rapidita' nell'individuare il lato giusto.
Secondo i ricercatori i bilingue hanno maggiori possibilita' di esecuzione di lavori mentali (per bilingue si intende chi apprende due idiomi fin dalla culla). Imparare una seconda lingua dopo i dieci anni non sviluppa la pur minima abilita'.
Questa teoria e' contestata dall'Istituto EuroEspes, secondo il quale nelle zone di bilinguismo, come il Quebec, si ha la stessa incidenza di malati di Alhzeimer che altrove.