Scienziati della NASA stanno sviluppando una ricerca in Andalusia, nella zona del Río Tinto, per cercare forme di vita sotterranea e per studiare sistemi robotici per cercare la vita su Marte.
Proprio MARTE si chiama l'esperimento condotto in collaborazione con il Centro di Astrobiologia di Madrid (Mars Analog Research and Tecnology Experiment).
Alcuni batteri possono vivere in profondità, alimentandosi di minerali derivati da rocce contenenti ferro e zolfo.
Batteri simili si trovano nell'alveo del Río Tinto, il cui aspetto è simile a quello del vino "tinto" (rosso), a causa del ferro disciolto nelle acque.
La ricerca si muove utilizzando due sistemi diversi: da una parte c'è una completa simulazione di quanto può avvenire sul Pianeta Rosso, con una trivella robotica, strumenti per la rilevazione di forme di vita, interpretazione via satellite dei risultati; dall'altra gli scienziati utilizzano tecniche tradizionali per l'estrazione di "carote" nel fiume, per conoscere meglio i batteri trovati e per comparare l'esattezza delle ricerche effettuate per mezzo di robot e computer.
In questa ricerca riveste notevole importanza il SOLID, uno strumento per individuare segnali di vita, sia organismi completi che macromolecole ed altri sottosistemi vitali, messo a punto dai tecnici del Centro di Astrobiologia.
Nella zona del Río Tinto si trova uno dei maggiori depositi di minerali solforosi del mondo e la leggenda vuole che lì fossero ubicate le miniere di re Salomone.
Sembra che la chimica e la biologia del fiume possano essere il risultato dell'attività di un reattore chimico a base biologica alimentato da organismi che non necessitano di ossigeno gassoso per sopravvivere.
Si tratterebbe di un sistema diverso dagli altri di vita sotterranea, un sistema che potrebbe trovare il suo gemello su Marte.