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furbizia orientale
di Vittorio Sordini

Qualcuno ha fatto balzare agli onori della cronaca la così detta "furbizia orientale". In quel contesto non si sarebbe dovuto parlare di "furbizia orientale", ma eventualmente di "doppiezza"; inoltre nella fattispecie l'Oriente non c'entra per nulla. La possibilità di documentare la "furbizia orientale" tuttavia è sfuggita ai media, specialmente a coloro che si occupano di economia e finanza. Il premier giapponese Shinzo Abe ha dimostrato che gli orientali ben meritano l'appellativo di furbi (naturalmente nel senso buono del termine).

Per dimostrare la verità dell'affermazione siamo costretti ancora una volta a ricorrere ad una "ipotesi di scuola". Nel mondo si aggira il fantasma della recessione principalmente in Europa; in America la crescita stenta, nei Paesi appena emersi ed in quelli Emergenti la situazione è difficile. Qualsiasi sia la fonte la parola d'ordine è: il primo obiettivo sono la crescita e l'occupazione. Ma cosa stanno facendo in giro per il mondo? In Europa il patto di "Maastricht" segna la via nel rispetto dei vari vincoli , con la BCE che ha per obiettivo la stabilità all'interno del gruppo ed il controllo dell'inflazione. In America la Federal si prodiga con ogni mezzo per far ripartire l'economia, perché il suo fine è la piena occupazione degli americani.

In Giappone il primo ministro, che deve fare i conti con un debito pubblico mostruoso, con un rapporto debito PIL che determinerebbe una vagonata di sanzioni se solo il Giappone fosse un Paese europeo, si aggrappa alla riconosciutagli "furbizia orientale". Dichiara che ora si deve occupare di far ripartire l'economia e poi penserà a rimettere a posto i Conti dello Stato. Abe pone in essere quello che uno studente di ragioneria del terzo anno avrebbe suggerito leggendo uno dei primi paragrafi di un qualsiasi testo di politica economica e finanziaria riguardante l'inflazione.

Abe ha cominciato a stampare moneta ed a spenderla, perché se non c'è lo Stato che spende la moneta non entra in circolazione; poi ha cominciato a comprare titoli di stato Americani ed Europei. Gli effetti che sono sortiti sono i seguenti: svalutazione dello yen nei confronti del dollaro e dell'euro. Le merci prodotte in Giappone divengono automaticamente più convenienti nel mercato mondiale e quindi l'economia riprende, i giapponesi guadagnano, diventano ottimisti, spendono e così riprende anche il loro mercato interno.

Se veramente la furbizia è nel loro DNA dovremo cominciare a sperare che qualcuno che detiene le leve della finanza e dell'economia in Europa si sposi qualche bellissima giapponese, così tra qualche generazione avremo personaggi che, anche senza essere estremamente furbi, possano avere le qualità intellettuali per capire che qualche volta arroccarsi su una linea (nel nostro caso quella dell'austerità) non risolve i problemi.
www.sorvittor.blogspot.com

articolo pubblicato il: 22/05/2013 ultima modifica: 02/06/2013

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