L'Hantavirus sostiene una grave forma di infezione che può spesso rivelarsi fatale per l'essere umano. Esistono vari ceppi del virus: uno di questi,
l'Araraquara, è stato così chiamato perchè isolato per la prima volta nella città di Araraquara, nei pressi di San Paolo, nel 1995.
Il vettore del virus
è un roditore dalla pelliccia scura, il Bolomys lasiurius, lo stesso che ha disseminato la Leishmania, un protozoo responsabile di un'altra grave malattia,
la leishmaniosi cutanea, estremamente diffusa nel territorio brasiliano. Il topo Bolomys è lungo circa dodici centimetri, cui vanno aggiunti cinque centimetri
di coda, il cui habitat naturale è rappresentato dal cerrado, la tipica vegetazione del Distretto Federale, della zona ad ovest di San Paolo, del Minas Gerais,
lo stato di Belo Horizonte ed, inoltre, del Goias e del Mato Grosso. Un altro reservoir, ossia un ospite che porta il virus ma che non contrae la malattia,
dell'Hantavirus, stavolta però del sottogruppo Juquitiba, è un topo dalle dimensioni più piccole, che misura otto centimetri ed ha una coda più lunga del corpo,
di circa dieci centimetri. Il roditore si chiama Oligoryzomys nigripes e vive nelle foreste pluviali, principalmente nello stato di Paranà , che detiene
l'inquietante primato del maggior numero di casi di infezioni registrate, ed inoltre a Santa Catarina e nel Rio Grande do Sul, lo stato di Porto Alegre.
I roditori trattengono il virus nella saliva, nelle feci e nelle urine. L'uomo viene infettato quando inala micure croscopiche particelle contenenti il virus.
Fortunatamente, punture di insetti o morsi di animali domestici non sembrano essere implicati nella trasmissione del virus. Non vi è evidenza, inoltre, di
contagio interumano. I sintomi dell'infezione includono febbre, dolori muscolari, tosse e cefalea. Dopo alcuni giorni, insorgono e peggiorano rapidamente le
complicanze respiratorie, che possono portare a collasso polmonare e successiva morte del paziente in circa la metà dei casi. Non vi sono ancora, purtroppo,
specifiche cure per la malattia, i medici stanno sperimentando empiricamente trattamenti con il farmaco antivirale ribavirina. E' estremamente importante seguire
precise norme comportamentali ed igieniche, come ad esempio evitare di lasciare cibi o rifiuti che potrebbero attirare i topi, e munirsi di trappole.