Se l’Amaro Guelfo nasce nel 2017, le sue origini risalgono ad un tempo più lontano: è infatti il risultato della curiosità e della creatività di una persona appassionata di botanica, che si divertiva a sperimentare, miscelando erbe e fiori del suo orto nella provincia di Brescia, creando infusi e liquori home-made. Nipoti e amici di Guelfo Ronconi – questo era il suo nome – sono partiti proprio dalle sue sperimentazioni, aggiungendo ad oltre 20 erbe un Brandy invecchiato di tre anni e creando, di fatto, un liquore originale e unico nel suo genere. I sapori prevalenti sono quelli dell’arancia dolce e amara, della menta piperita, della liquirizia e della genziana: materie prime che vengono trattate con metodi naturali e con tecniche differenziate in base al risultato che si vuole ottenere. Ad esempio, per ottenere oli essenziali di arancio dolce, amaro e limone di ottima qualità e durevoli, si procede alla spremitura a freddo delle bucce e alla distillazione sottovuoto a basse temperature. La spremitura a freddo è un processo meccanico, regolato da una temperatura costante, che consente di mantenere inalterate le caratteristiche fisiche e nutrizionali delle erbe e dei fiori, permettendo alle proprietà organolettiche di rimanere intatte; la distillazione sottovuoto è un processo di separazione termica che prevede un tempo di permanenza breve e una bassa temperatura di evaporazione, il che consente al prodotto di subire uno stress termico davvero minimo.
In occasione della proclamazione di Brescia e Bergamo Capitale Italiana della Cultura 2023, Amaro Guelfo ha stretto una collaborazione con 12 artisti del territorio che si sono dedicati alla creazione di 12 etichette originali, una per ogni mese dell’anno, stampate in 144 bottiglie numerate e firmate. Il progetto si intitola “Amaro Guelfo 12x12 Art Collection” e l’etichetta di aprile è opera di Laura Pedizzi, giovane artista figurativa bresciana, che mette al centro delle sue realizzazioni dei soggetti femminili.
articolo pubblicato il: 04/05/2023