Il carcere, per Giacinto, è tutto tranne che un buco nero: figlio di due detenuti, lui dentro un carcere non solo ci è nato, ma ci è pure cresciuto. Libero di volare via, decisamente impreparato a farlo. Infanzia, adolescenza, candeline dei 18 anni: quella è “casa”, nonostante le sbarre, e Jack, il capo dei secondini, è un burbero e premuroso “papà”. Lavorando sull’eccentrica leggerezza di cui si nutriva Easy – Un viaggio facile facile, Andrea Magnani costruisce la favola divertente e surreale di Giacinto: un bambino, poi giovane adulto, che non conosce la grammatica del mondo e ne ha paura. Un outsider bizzarro e gentile che scoprirà, nelle proprie gambe e nella lunga corsa del titolo, il paio d’ali di cui ha sempre avuto bisogno.
«L’ispirazione per la storia di Giacinto – racconta Magnani, riminese DOC trapiantato a Trieste – mi è venuta pensando alla mia infanzia e al luogo in cui sono cresciuto, una città che sentivo molto piccola e sempre immobile. Le persone nascevano, vivevano la loro vita e morivano nello stesso posto: mai, o di rado, si avventuravano al di fuori di quel mondo. Sembravano accontentarsi della sicurezza del loro habitat, mentre per me passavano l’esistenza in una gabbia: questo spesso accade perché abbiamo paura di crescere, di vivere davvero e di fare delle scelte».
Andrea Magnani Regista, sceneggiatore e produttore, ha lavorato come sceneggiatore per Sky, Rai e Mediaset. Nel 2017 ha esordito con Easy – un viaggio facile facile, sempre distribuito dalla Tucker. Il film, accolto positivamente dalla critica, dopo l’anteprima mondiale a Locarno e le due nomination ai David di Donatello ha partecipato a più di 100 festival in tutto il mondo e ha conquistato 26 premi.
articolo pubblicato il: 22/08/2023