L’edicola, pietra miliare nell’infanzia e nella vita adulta di tante generazioni, ha sempre svolto un ruolo particolare: presidio sociale come le poste o i bar nei piccoli paesi, punto di riferimento di ogni quartiere nelle città. Eppure negli ultimi 15 anni le edicole italiane sono passate da 42.000 a 11.000. In media, dal 2018, hanno chiuso circa 4 edicole al giorno registrando una riduzione del 26% dei punti vendita esclusivi e sono scomparse dal 35% dei comuni italiani. La città di Roma nel 2023 ha registrato un triste record: sono stati più di 80 gli esercizi chiusi. Altro dato molto preoccupante è l’occupazione degli Under 35 ed il conseguente ricambio generazionale: il calo nazionale dal 2020 ad oggi è stato del 43% lasciando solo un desolante 5,9% del totale delle edicole gestito da giovani.
Il progetto “Edicole” riflette proprio la volontà de “La Città Ideale” di mettersi in gioco per affrontare questa problematica: ideato dal Direttore Artistico Fabio Morgan e suddiviso in diverse iniziative, ha lo scopo di fungere da cassa di risonanza degli edicolanti e di chi, quotidianamente, denuncia questa crisi e si impegna per porvi rimedio. Il primo di questi dispositivi culturali innovativi è proprio lo spettacolo “ce l’ho, ce l’ho, mi manca” scritto da Fabio Morgan, Ariele Vincenti e Matteo Cirillo che interpreta anche il protagonista, per la regia di Ariele Vincenti e prodotto da Progetto Goldstein. Lo spettacolo è già andato in scena il 14 giugno, sempre a Piazza Testaccio, di fronte a circa 400 persone: un successo che denota l’interesse e il trasporto del pubblico sulla tematica. “ce l’ho, ce l’ho, mi manca” trasforma per una sera un’edicola in un palcoscenico portando in scena una pièce che racconta le edicole e il loro ruolo di istituzione pubblica, in grado di raccogliere, negli anni, le molte umanità che nel tempo l’hanno attraversata. La storia di Carlo, terza generazione di “giornalai”, è quella di molti altri e, man mano, fa riaffiorare ricordi sopiti dal tempo: dalle figurine Panini e l’agguerrito mercato ai pezzi mancanti come l’iconica Pizzaballa, alle Settimane Enigmistiche con la tanto amata rubrica “non tutti sanno che”, ai Cioè che hanno segnato i ragazzi di quattro diverse generazioni, fino alle notizie che hanno tenuto un Paese intero col fiato sospeso, dall’ingresso delle truppe alleate sino alla tragica storia di Alfredino.
Il titolo dello spettacolo, “ce l’ho, ce l’ho, mi manca” non è solo il richiamo ad un tempo passato e spensierato comune a tutti, ma anche uno specchio della società contemporanea, in cui abbiamo e possiamo avere tutto ma ci sentiamo pervasi costantemente da un senso di incompletezza, da qualcosa che manca. Qualcosa che non sappiamo nemmeno più bene cosa sia, perché la fugacità del tempo e la frenesia sociale lo hanno fatto piano piano scivolare nel dimenticatoio, così come sta accadendo alle edicole.
“Edicole è un progetto di ambiziosa umiltà, la volontà è quella di non prendere parte al silenzio generale che aleggia intorno alla drammatica situazione in cui le edicole versano, ma di far qualcosa, attivare nuovi progetti, nuovi dispositivi, ribaltare i punti di vista per creare nuovi orizzonti, con la consapevolezza di non poter porre rimedio da soli con queste iniziative, ma con la speranza di rompere il primo mattone di un muro contro cui oggi la categoria degli edicolanti si scontra. Voglio ringraziare anche Giuseppe Ferruggia, il titolare della storica Edicola di Piazza Testaccio, che ha colto la sfida che questa nostra iniziativa porta con sé e ci ha permesso di mettere in scena questo spettacolo in quello che è il suo tempio”, ha dichiarato l’ideatore di Edicole, Fabio Morgan. La Città Ideale è al lavoro per portare “ce l’ho, ce l’ho, mi manca” in molte altre edicole romane.
“ce l’ho, ce l’ho, mi manca” scritto da Matteo Cirillo, Fabio Morgan e Ariele Vincenti con Matteo Cirillo regia Ariele Vincenti aiuto regia Simone Giacinti scene e costumi Alessandra Muschella organizzazione Gianni Parrella produzione Progetto Goldstein
articolo pubblicato il: 27/06/2024