Merito anche dei numerosi restauri recentemente conclusi dalla Soprintendenza per i beni e le attività culturali, che permetteranno di apprezzare importanti tasselli di questo mosaico: dalle coloratissime lunette del Castello di Issogne fino alle volte e alle pareti del Chiostro di Sant’Orso.
La rassegna verrà inaugurata il 13 settembre, alle ore 18, al Castello di Introd, che ospiterà una serata a ritmo di walser, con i danzatori-acrobati del Teatro Tascabile di Bergamo e celebrerà, allo stesso tempo, l’atteso ingresso del maniero all’interno del patrimonio regionale. A seguire, visite guidate e concerto della poliedrica band toscana Fantomatik Orchestra.
Restituiti alla bellezza: i nuovi restauri
Si annuncia un autunno di capolavori svelati, grazie alle campagne di restauro della Soprintendenza. A brillare, innanzitutto, i colori delle lunette del Castello di Issogne. A questo ciclo pittorico da sempre ammirato, e ora presentato nella sua luce migliore, sono dedicate una visita guidata – aggiunta al normale percorso di visita – e una conferenza presso la Biblioteca regionale, con gli storici dell’arte e i restauratori. Ad Aosta la straordinaria Area Megalitica – un luogo dove immergersi fisicamente nel passato – ospita una conferenza didattica e una visita alla scoperta dei criteri che hanno guidato la progettazione dei restauri sulle stele dell’Età del Rame, tra nuove tecnologie e nuove idee conservative. Un altro gioiello del capoluogo, il Chiostro di Sant’Orso, presenta invece, con un incontro pubblico e una visita, l’intervento che ha recentemente interessato le pareti e le volte, restituendo un frammento prezioso del Medioevo cittadino. A pochi km di distanza, a Sarre, la Chiesa di Saint Maurice accoglie i visitatori per presentare un restauro che, dopo vent’anni, ha restituito gli intensi colori originari agli affreschi di Giacomino da Ivrea. I tecnici della Soprintendenza, inoltre, accompagneranno i visitatori “da una sponda all’altra”, attraverso i ponti in pietra di Vetan e di Chasten, protagonisti di un prezioso lavoro di recupero e ricerca. Porte aperte, infine, ai laboratori di restauro e ai depositi del patrimonio archeologico regionale con una visita guidata che racconta il “dietro le quinte” degli “investigatori del passato”.
Le conferenze
La Valle d’Aosta è un’agorà dove si incontrano specialisti, ricercatori, docenti, esperti e narratori, al centro di varie conferenze. Ad Aosta la storica dell’arte Sandra Barberi e il biblista don Paolo Papone si alternano al microfono, in Biblioteca regionale, per raccontare i percorsi Apocalittici in Valle d’Aosta, ovvero la rappresentazione della fine del mondo. Sempre nel capoluogo si torna invece all’origine, con la conferenza sui miti e le storie di fondazione nelle Alpi Occidentali, partendo dal “caso” di Pont d’Ael, insieme a Luigi Silvano, docente di Filologia classica, all’autore teatrale Alberto Rizzuti e all’archeologa Stella Bertarione. Spostandoci nella biblioteca di Sarre esploriamo la storia dei monaci di Cluny, anticamente presenti anche in Valle d’Aosta: non è un caso se Sarre è entrata a fare parte dei “Sites Clunisiens”, una fitta rete europea di siti che testimoniano questo passato. Sono invece le parole, ambasciatrici di un universo letterario e immaginifico immenso, le protagoniste della conferenza dedicata alla poetessa Eugenia Martinet, a Châtillon, curata dalla cantautrice Maura Susanna.
Una settimana di esperienze
Dal 14 al 22 settembre la regione è pervasa da un fermento che apre le porte di castelli, chiese, miniere e cantieri archeologici. Ad esempio, si può scoprire la vita del minatore in montagna, nell’area di estrazione più alta d’Europa: si visita il museo delle miniere di Cogne, ricco di testimonianze che ripercorrono buona parte del Novecento, e si sale a bordo di un trenino per raggiungere il cuore della miniera, tra km di gallerie. Altri itinerari ci attendono al Forte di Bard, massiccia e imponente rocca, nonché set cinematografico per gli Avengers, dove si visitano i percorsi sotterranei, aprendo una riflessione sulle fortificazioni antiche e moderne. È una terra di passaggio anche il Gran San Bernardo, l’Alpis Pœnina dell’Antica Roma, alla frontiera con la Svizzera, dove con gli archeologi si decifrano le tracce di una storia millenaria, per poi sconfinare in terra elvetica e visitare il museo dell’Ospizio, l’antico monastero. Cambiando atmosfere, eccoci alla corte della Regina Margherita, nel suo fiabesco Castel Savoia a Gressoney-Saint-Jean, animato da una ricostruzione scenografica che trasforma la visita in un viaggio nel tempo. Chi desidera intingere la penna nella storia, invece, può partecipare al workshop di scrittura creativa ispirato alla Via Francigena e ai pellegrini, a Issogne, un laboratorio arricchito da una visita al celebre castello locale. Al Castello Gamba di Châtillon il protagonista è il parco: si pratica lo yoga nella natura, si racconta Calvino in un evento multisensoriale, si ascoltano parole e note d’arpa sotto una gigantesca sequoia.
Tante anche le esperienze per i bambini: si costruiscono cornailles (mucche stilizzate) nel bosco di Lavesé, e picchi di legno al Mav di Fénis, si ascoltano le leggende degli alpinisti che hanno scalato le montagne valdostane, si imparano i principi dell’elettricità alla Maison De Mosse di Runaz, ad Avise, si scopre la Via delle Gallie in miniatura nel Museo Archeologico Regionale.
Streghe, contadini, curatori: la saggezza del passato
Le tradizioni in Valle d’Aosta sono materia viva, che emerge in filigrana sotto la superficie del presente. Si entra nella Maison des Anciens Remèdes di Jovençan per imparare a preparare semplici rimedi erboristici da portare a casa, conoscere l’orto di montagna e divertirsi con laboratori per adulti e atelier per famiglie, seguendo la via delle streghe, sapienti protagoniste delle leggende locali, attraverso giochi, musica e racconti. A Champorcher si ammirano le tessitrici al lavoro sui telai a mano, nell’atelier di Lou Dzeut che – memore di una tradizione antichissima – ancora oggi produce preziosi oggetti artigianali in tela di canapa e ricami. Una visita alla Maison Gargantua di Gressan ci introduce nel mondo della cultura contadina d’altri tempi, attraverso oggetti, fotografie e arredi, mentre l’Ecomuseo a Gressoney-La-Trinité, ci restituisce la storia dei Walser, sorprendente isola linguistica e culturale di origine tedesca.
A piedi e in sella, nelle valli e in città
Pranzo al sacco e si parte in trekking nel Vallone di San Grato a Issime, in un luogo dall’affascinante architettura rurale, un paesaggio culturale e storico protagonista del progetto Interreg DAHU. Un altro trekking si dipana da Gressoney-St-Jean fino al Rifugio Sottile al colle Valdobbia, a cavallo con il Piemonte. Più brevi le camminate ad Ayas, alla scoperta di un distretto produttivo antichissimo, terra di fucine e laboratori, e nel Parco del Mont Avic con la visita guidata al “giardino del cielo e del tempo” per imparare a misurare lo scorrere dei giorni e delle stagioni con il sole e le stelle. Varie passeggiate sono dedicate ad alcuni dei più interessanti comuni valdostani: si visitano Donnas e la sua strada romana, seguendo un percorso fatto di arte contemporanea, artigianato della canapa, architettura rurale e brindisi al Museo del Vino, si esplorano Morgex e il suo suggestivo castello della Tour de l’Archet, si ammirano ad Avise il castello dei Signori locali e il borgo. La Fondation Grand Paradis organizza una mini rassegna di camminate guidate: una a Introd, con visita al castello, la latteria, la cascina l’Ola, i ponti e Maison Bruil, e una a Aymavilles e Villeneuve, con tappa alla rocca di Châtel-Argent, passeggiata lungo il Cammino Balteo e visita alla Cripta di Saint Léger. Infine, due proposte molto originali, da vivere in sella a una bici: la pedalata dentro lo stabilimento della Cogne Acciai Speciali, nel cuore del distretto industriale aostano, con tanto di narrazione a tappe, e l’itinerario in E-Mtb sul promontorio di Châtelair, oasi verde ricca di storia e leggende, tra vigneti e testimonianze del passato.
Musica e teatro diffusi
Ultime note per Musicastelle, la rassegna outdoor che porta i talenti della scena contemporanea nei luoghi più suggestivi della Valle. L’energia travolgente e dissacrante di Dargen D’Amico arriva a Saint-Denis, in una radura in località Lavesé raggiungibile con un’ora di cammino. La serie di spettacoli si chiude con Noemi e i suoi brani d’autore, nella strepitosa cornice naturale di Ozein (Aymavilles), dopo una breve passeggiata. Le vie della musica prendono le strade della chanson di Brassens, omaggiato a Gressan, e della performance partecipativa organizzata nel bosco di Lavesé, a Saint-Denis, con l’associazione Tamtando. Sempre a Saint-Denis, ma nelle atmosfere del Castello di Cly, si rievocherà la vita di Johaneta Cauda, la prima donna accusata e giustiziata per stregoneria nella zona. A Jovençan va in scena il festival multidisciplinare Mater Demetra, mentre Châtillon accoglie Soul of Nature, evento di circo contemporaneo, ma anche uno spettacolo teatrale itinerante nel borgo, performance audiovisive, momenti di danza contemporanea. Ad Aosta risuonano l’arpa e la viola, protagoniste di un repertorio italo-francese, a Saint-Christophe la fisarmonica è al centro di un concerto-lezione, mentre varie località accolgono i piccoli concerti della SFOM, la scuola dell’Istituto musicale pareggiato.
Le mostre
Arte e concetti che ci aiutano a decifrare la realtà. Il capitolo mostre accompagna i visitatori nelle loro riflessioni, e apre la porta a un vento di novità. Il nuovissimo Polo Universitario, ad esempio, presenta – dal 15 settembre al 31 ottobre – la rassegna INNESTI e all’esposizione fotografica “Atlas of the New World”, progetto di Edoardo Delille e Giulia Piermartiri, che prova a rispondere a una domanda: Come può una fotografia mostrare il futuro? Al Centro Saint-Bénin va in scena “Sguardi d’intesa. La moda fotografata dalle donne”, che svela come nel tempo la donna, da soggetto da copertina, sia diventata autrice e artefice, protagonista del settore della moda. Infine, il Museo Archeologico Regionale propone Artenumero, una mostra che esplora il legame tra gli artisti e il numero, attraverso gli ultimi due secoli, creando un sorprendente ponte tra idee, discipline e visioni del mondo.
Sui percorsi della Resistenza
La memoria della Resistenza in Valle d’Aosta è viva, e segue percorsi originali. A Châtillon va in scena “Catturato”, un video-concerto ispirato al “sistema periodico” di Primo Levi, che in Valle d’Aosta, ad Amay, visse da partigiano e fu poi fatto prigioniero il 13 dicembre 1943. Ci si sposta a Pont-Saint-Martin, invece, per visitare il Museo della Resistenza Brigata Lys e raggiungere, a piedi, il Museo a cielo aperto delle sculture di Chemp, oppure, in alternativa, è possibile partire da Issogne con le bici a pedalata assistita. Sono due invece gli appuntamenti dedicati ad Émile Chanoux, martire della Resistenza valdostana: a Châtillon lo storico Alessandro Celi anima una conferenza sulla sua eredità politica a partire dai suoi scritti, mentre ad Aosta si può camminare “Dans le sillon de Chanoux”. Una passeggiata ad anello che racconta la storia di quest’uomo toccando tutti i luoghi della sua vita a 80 anni dalla morte.
Un patrimonio di esperienze concentrato in pochi giorni, da sfogliare come un avvincente romanzo, per imparare a leggere con occhi nuovi un territorio ricco di curiosità e di bellezza. ¬ ¬ ¬
articolo pubblicato il: 03/09/2024